Angelo Pavoncello (ANA): “Ambulanti, Raggi smetta di mentire a cittadini”

Il sindaco Raggi la smetta di mentire ai cittadini. Lo affermano, in una nota congiunta, Angelo Pavoncello vicepresidente nazionale di Ana (Associazione nazionale ambulanti) e Fabio Gigli presidente Associazione storica urtisti (Asu). “Apprendiamo con stupore la notizia – spiegano Gigli e Pavoncello – dello spostamento delle bancarelle degli Urtisti da Fontana di Trevi e Pantheon e della contestuale occupazione del dipartimento delle attività produttive da parte delle Associazioni di categoria e degli operatori. Vorremmo ricordare al sindaco Raggi solo un paio di punti, nei quali si evince chi rispetta la legalità e chi invece con piglio dittatoriale compie probabili abusi di potere violando le ordinanze del Tar del Lazio“. “Il primo punto – spiegano ancora – è che oggi siamo stati convocati con nota prot. QH/65768 del 30/12/2019 e quindi non abbiamo occupato il dipartimento, ma anzi abbiamo fatto notare al direttore Pelusi , che le ordinanze che ci stava presentando erano in palese violazione di ben tre ordinanze del Tar del Lazio non ultima la 13652/2015 e Cons Stato 3680/2016, testualmente invocato anche dall’ordinanza Tar dell’8/11/19, che imponeva sia come ultima data per i piani di riordino generale il 30/11/2019 e sia l’inderogabile riapertura del tavolo tecnico del decoro, alfine di un costruttivo confronto tra gli enti istituzionali interessati e le associazioni di categoria“.

A quel punto – continuano Gigli e Pavoncello – visto il diniego di sospendere gli atti in autotutela da parte dell’amministrazione capitolina, abbiamo chiesto alle forze dell’ordine intervenute di sequestrare tutti gli atti e di inviarli alla procura della repubblica, affinché dietro l’ennesima nostra denuncia si sarebbe potuto verificare l’abuso di potere che stava perpetrando il Comune di Roma nei confronti delle categorie. Perché giustamente non si può chiedere agli operatori intervenuti di rispettare la legge , se il buon esempio non lo da per primo la stessa amministrazione comunale. La prova è che come il direttore del dipartimento sentito l’assessore Cafarotti alla presenza delle forze dell’ordine e del dirigente apicale del Municipio I della polizia locale Maggi, ha comunicato che si sospendevano verbalmente le ordinanze del 27/12 e del 30/12 in attesa di un confronto la prossima settimana con la giunta capitolina, abbiamo immediatamente lasciato il dipartimento, con la speranza che nel confronto che avremo la prossima settimana il sindaco insieme all’assessore accolgano la richiesta di sospendere tutti gli atti per procedere ad un percorso normativo così come ordinato dal Tar del Lazio“.

Come ultima cosa – tengono a precisare Pavoncello e Gigli – non ci è stato nessuno incontro ufficiale per proporci altre alternative ne di soste e ne di licenze taxi, forse perché in particolare per queste ultime il sindaco sa che sta prendendo in giro gli operatori visto che si dovrebbero modificare sia la legge nazionale che regionale sui trasporti pubblici non di linea, per poter convertire la licenza delle attività produttive con quella del Taxi, senza contare che oltretutto per avere il taxi gli operatori dovrebbero partecipare al bando che si svolge annualmente (quest’anno scade il 30/06 ) per poter prendere le patenti per guidare il taxi. Quindi – concludono Gigli e Pavoncello – ribadiamo la disponibilità delle nostre associazioni a fare un percorso normativo legale come previsto dalla legge nazionale per verificare congiuntamente alle associazioni la compatibilità o meno delle postazioni degli operatori“.

Angelo Pavoncello (ANA): “Ambulanti, Raggi smetta di mentire a cittadini”

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