Farmacie: le libere a rischio di chiusura, le ospedaliere alla ricerca di automazione che le aiuti a dare il farmaco giusto al malato giusto

(Nicola Simonetti con la collaborazione di Donatella Tansella) Grandi problemi intervenuti per la farmacie. Quelle ospedaliere incontrano sempre più difficoltà a gestire in maniera corretta ed ordinata la distribuzione dei farmaci. Oltre 300 libere farmacie rischiano di non essere più sostenute da una società con il rischio di perdere, in un colpo solo, 1.500 posti di lavoro.

FARMACIE LIBERE

Una lettera aperta è stata inviata da Hippocrates Holding, Admenta Italia – LloydsFarmacia e Dr. Max, (che rappresentano oltre 300 farmacie in Italia) al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai due ai Vicepresidenti, in merito al subemendamento alla Legge di Bilancio che prevede la chiusura delle farmacie che non siano di proprietà almeno al 51% di farmacisti iscritti all’albo..

“Il subemendamento – dicono gli autori della lettera – costituirebbe un passo indietro fondamentale rispetto all’evoluzione del settore delle libere farmacie creando al contempo una grave incertezza del quadro normativo tale da minare la capacità di stimolare e attrarre investimenti anche in altri settori.

Il subemendamento va infatti in direzione opposta rispetto a un trend che, come già successo a livello globale, vede le farmacie evolversi ed arricchirsi (in termini di offerta, di servizi aggiuntivi, di fruibilità e di accesso digitalizzato) sotto la gestione di soggetti specializzati capaci di investire e valorizzare le professionalità che offre il settore al fine di garantire migliori servizi e facilità di accesso ai cittadini, e di raccogliere le nuove sfide proposte dalla stessa Amministrazione Pubblica (si pensi al Piano Nazionale della Cronicità) e rispondere a queste in senso fattuale e concreto.

Sono oltre 300 le farmacie che rischiano di non essere più sostenute da una società a seguito di questo provvedimento, oltre 1.500 i posti di lavoro che sarebbero in grande rischio, e ammontante a circa 500 milioni di Euro il fatturato aggregato delle aziende del settore che andrebbe irrimediabilmente a contrarsi, con gravi effetti anche sulla contribuzione all’erario”.

FARMACIE OSPEDALIERE

Ricovero in ospedale uguale incidente incombente? Molte volte lo è ma la ricerca e l’organizzazione preparano e, in parte già lo fanno, una rivoluzione che tende ad azzerare errori, sviste, malintesi, fatalità che, a volte, possono causare malattia, complicanza, aggravamento e morte.

Se i batteri causano 7.000 morti l’anno tra i ricoverati in ospedale, i medicinali somministrati o mancati oppure dati in dosi non idonee rappresentano uno spauracchio incombente, responsabile del 20% di tutti gli eventi avversi che possono capitare all’incolpevole ricoverato.

Si chiama “automazione del percorso”, la via “facile” che contrasta il settore rischio farmaci che si materializza in uno dei seguenti passaggi: prescrizione, trascrizione, interpretazione, preparazione, distribuzione e somministrazione.

Indaginoso ed a rischio errore quanto meno umano rappresenta ogni tappa della somministrazione di un qualsiasi farmaco.

La regola delle quattro G (giusto paziente, giusta dose, giusto farmaco, giusto momento, giusta via di somministrazione) richiede troppa attenzione e concentrazione al personale oberato da impegni e sottoposto a stress di doveri istituzionali previsti e, più spesso, imprevisti. La insufficienza degli organici fa il resto.

Tracciare il medicinale dalla farmacia dell’ospedale al letto del paziente.

L’innovazione in ospedale si fa anche con nuove modalità di distribuzione e somministrazione dei farmaci – La forte riduzione del rischio clinico – la semplificazione dei processi e delle attività – la riduzione degli sprechi e dei costi a vantaggio della sostenibilità della spesa sanitaria .

La rivista di economia e politica sanitaria Italiana “Health Policy Brief” ha organizzato, a Milano, un dibattito patrocinio della regione Lombardia.

Un insieme di hardware e software ad alto contenuto tecnologico, concepito anzitutto in una logica di riduzione del rischio clinico e incremento dell’efficienza grazie alla gestione e alla tracciabilità del farmaco in tutte le fasi del percorso ospedaliero: dalla farmacia al reparto, dalla prescrizione informatizzata alla preparazione della terapia e sua verifica al letto del paziente.

Con questa procedura, negli Stati Uniti e in altri Paesi europei, mentre in Italia ha trovato applicazione sporadica e parziale, si è ottenuta una drastica riduzione dei rischi da errata dispensazione o somministrazione dei farmaci, una semplificazione dei processi e delle attività degli operatori sanitari (farmacisti, infermieri e medici), un potenziamento delle attività di farmacovigilanza, oltre a molteplici forme di economia che potranno consolidare in modo importante la sostenibilità della spesa sanitaria. E, al centro il paziente tutelato e difeso per il quale, rischi annullati o radicalmente ridotti. È doveroso offrirgli – ha detto Giulio Gallera, assessore Lombardia – prestazioni di qualità e risposte al suo bisogno. Lavorare nel percorso del farmaco in ospedale significa lavorare in diversi ambiti che interessano direttamente la vita dei pazienti. Si pensi alla sicurezza, così come all’appropriatezza delle cure, alla facilitazione, fuori dall’ospedale, all’aderenza alla terapia da parte del paziente”.

L’interesse della Lombardia è una manifestazione di interesse che – è auspicabile – si estenda alle altre realtà regionali e all’intero Paese. Lo consiglia anche la riduzione della spesa sanitaria nazionale che, negli ultimi anni – dichiara il v. ministro Garavaglia – ha registrato incidenza del 6,4% sul PIL – perché il finanziamento pubblico è stato ridotto al minimo indispensabile e tutto questo impone di trovare risorse per finanziare l’innovazione anche mediante il miglioramento della capacità di investimento. In questo quadro, i sistemi di gestione automatizzata del percorso del farmaco negli ospedali possono essere un esempio di come investire per ottenere buoni ritorni in termini di efficienza sia economica sia terapeutica”.

Farmacie: le libere a rischio di chiusura, le ospedaliere alla ricerca di automazione che le aiuti a dare il farmaco giusto al malato giusto

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