Nuovo metodo per scoprire il tumore della prostata

Un nuovo metodo di rilevazione del tumore alla prostata, più accurato di quelli esistenti, è stato messo a punto dal Laboratorio di Genomica della Fondazione Tempia che, per la prima volta nella sua storia, ha presentato domanda di brevetto per certificare la paternità di un’invenzione industriale. Il risultato è il frutto di un lavoro cominciato cinque anni fa con l’obiettivo di trovare delle molecole che fossero più accurate del Psa, l’antigene specifico della prostata, metodo al momento universalmente riconosciuto per consentire una diagnosi precoce di cancro.

“Il problema” spiega Giovanna Chiorino, direttrice del Laboratorio di Genomica  “è dato dai tumori che si nascondono dietro un livello di Psa basso e, dall’altro punto di vista, i casi di valori alti che risultano essere falsi positivi, perché il livello può essere influenzato anche da altre cause, non di origine maligna”.

Per questo il Psa non è un marcatore appropriato da usare in un contesto di screening. Il laboratorio ha dunque cercato altri rilevatori in grado di rendere più credibile il segnale d’allarme, trovandoli in due micro-Rna circolanti, analizzabili nel plasma isolato dal prelievo di sangue. Mesi di osservazioni su un gran numero di campioni hanno consentito di validare l’ipotesi di partenza e di conseguire un risultato importante: chiedere il brevetto di un metodo per una diagnosi più accurata del tumore della prostata. La metodologia dovrà essere ulteriormente testata su grandi casistiche multicentriche prima di poter essere messa a disposizione dell’intera comunità scientifica. Nel frattempo la ricerca è stata pubblicata il 19 novembre sulla rivista scientifica internazionale Carcinogenesis.

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