Francuska prodaje sistem masovne kontrole Egiptu

Le aziende francesi hanno consegnato all’Egitto un sistema di sorveglianza totale della popolazione. Un apparato in grado di intercettare miliardi di comunicazioni telefoniche e internet, localizzando le posizioni degli utenti e mettendo in luce tutte le loro relazioni presenti e passate.

Una mezzo potentissimo che il Cairo ha sfruttato, scrive La Repubblica, per arrestare migliaia di oppositori politici e dissidenti. La rivelazione viene dal sito investigativo Disclose, che ha lanciato un’inchiesta sui rapporti segreti tra Parigi e il regime di Al Sisi. Nel rapporto si sostiene che una delle società coinvolte, la Nexa, sia stata messa sotto indagine dalla procura di Parigi lo scorso 21 ottobre per complicità negli atti di tortura e nelle sparizioni forzate in Egitto tra il 2014 e il 2021.

Disclose documenta nei dettagli l’operazione, il ruolo del governo e la presenza in Egitto di personale francese che istruiva sulla gestione del sistema. Le tre società sono Ercom-Suneris, Nexa Technologies e Dassault Systèmes, controllate al 50% da Parigi.

La Nexa ha installato l’apparato “Mozak", The Ercom-Suneris ha inventato un sistema per l’intercettazione telefonica e la geolocalizzazione chiamato “Cortex Vortex“. La filiale del colosso militare Dassault ,invece, ha ceduto “Exaled“, una macchina con algoritmi che studiano i dati raccolti dalle altre due segnalando “i soggetti sospetti”.

Disclose spiega che Cerebro permette “di analizzare i dati per comprendere le relazioni e il comportamento delle persone sospette, andando indietro nel passato per trovare le informazioni utili in molti miliardi di conversazioni registrate”.

Per favorire questa caccia all’uomo globale, l’intelligence egiziana avrebbe riversato nella centrale informatica tutte le informazioni tratte dalle carte di identità e dai passaporti dell’intero Paese. Inoltre, il traffico dei cavi sottomarini dove transitano le comunicazioni web sarebbe stato incanalato ad Alessandria nel sistema di spionaggio, permettendo di carpire pure telefonate e messaggi scambiati con l’estero.

Disclose racconta anche che dipendenti di Dassault sono stati dislocati al Cairo in cinque periodi diversi tra l’ottobre 2015 e la fine del 2016 per supervisionare l’installazione del sistema. Mentre alcuni agenti dell’intelligence egiziana sono stati addestrati a Parigi.

Il permesso all’esportazione venne data dall’allora ministro dell’Economia Emanuel Macron per una “una prestazione di servizi per la messa in opera di un sistema d’intercettazione legale nel quadro della lotta al terrorismo e alla criminalità”.

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