(di Andrea Pinto) Ai tempi del Covid-19 diversi sono gli analisti che hanno preannunciato l’intensificarsi di conflitti regionali come anche il rinnovato vigore del terrorismo islamista. Questa volta ad esprimersi sul tema direttamente il capo dell’esercito inglese, sir Nick Carter che ha posto l’accento sull’intensificazione dei conflitti regionali e la concorrenza internazionale. Due elementi, questi ultimi, che potrebbero favorire il rischio di un’altra guerra mondiale. Il generale lo ha detto pubblicamente a Skynews durante il “Remembrance Sunday” per sottolineare l’importanza di ricordare l’orrore della guerra al fine di evitare che gli stati entrino nuovamente in conflitto.

Facendo parallelismi con l’inizio del XX secolo prima dello scoppio delle due guerre mondiali, Sir Nick ha detto che la geopolitica all’epoca era  “un luogo molto incerto e ansioso“.

Gli effetti devastanti che la pandemia di oggi sta avendo sull’economia globale “rischiano”  di tradursi in una terza guerra mondiale. Secondo il generale oggi a causa della pandemia, il mondo “è un posto molto incerto e ansioso”, caratterizzato da un aumento dei conflitti regionali: uno scenario, questo, in cui “sarebbe possibile prevedere una escalation causata da errori di calcolo“.

La storia “potrebbe non ripetersi, ma ha un ritmo – ha aggiunto e se guardiamo al secolo scorso, prima di entrambe le guerre mondiali penso che sia indiscutibile che ci fosse un’escalation portata da errori di calcolo che alla fine portarono a guerre su una scala che speriamo di non vedere mai più’”.

Il generale  ha poi concluso, una terza guerra  mondiale è “un rischio, e dobbiamo essere consapevoli di  tali rischi”.

Sull’affermazione del rischio di una terza guerra mondiale, ha poi precisato: “Sto dicendo che è un rischio e penso che dobbiamo essere consapevoli di quei rischi ed è per questo che il ricordo è importante, perché se guardi indietro alla storia, si spera, impari dalla loro esperienza e così cerchi di essere molto cauto con le scelte e le decisioni odierne.”

Ha poi affermato che sarebbe “molto pericoloso” se i britannici perdessero di vista i sacrifici delle forze armate e la vera natura della guerra, che è “sempre viscerale,  violenta e brutale” e comporta l’uccisione di persone.

Alla domanda sui sospetti che il governo stia per ridurre il numero del personale militare, Sir Nick ha detto che, sebbene non fossero state prese decisioni, sospetta che in futuro ci “possa essere un esercito di 120.000 unità, di cui 30.000 potrebbero essere robot“.

Attualmente l’esercito è di circa 9.000 soldati al di sotto della sua soglia minima prevista di 82.000 unità. Tuttavia, Boris Johnson ha abbandonato l’ambizione di raggiungere quel livello nel manifesto elettorale dei Tory l’anno scorso, alimentando la speculazione che l’obiettivo sarà abbandonato del tutto.

Capo esercito UK: “Siamo a rischio III guerra mondiale”. Nostro esercito con 30mila robot

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