Chirurgo firmava il fegato dei pazienti con proprie iniziali, rinviato a giudizio

La mente umana non ha limiti e le stranezze più insolite si scoprono dopo tanto tempo, ma quello che faceva un noto chirurgo inglese ha dell’inverosimile. Nel 2013 durante un intervento chirurgico aveva firmato, con le proprie iniziali, con il laser il fegato di almeno due pazienti. Scoperto è stato rinviato a giudizio e il 12 gennaio ci sarà la sentenza definitiva. Il medico del Queen Elizabeth Hospital di Birmingham è stato già riconosciuto colpevole, poche settimane fa, per danni e ferite inflitti volontariamente a persone sotto anestesia che non avevano dato il proprio consenso. Simon Bramhall, questo il nome del chirurgo, ha ammesso il gesto spiegando che aveva utilizzato un laser impiegato normalmente per evitare le emorragie. La scoperta della particolare ‘impresa’ è stata fatta per caso, quando un ex paziente è stato sottoposto a un altro intervento chirurgico. Il medico ha subito ammesso il fatto, spiegando di aver utilizzato il gas argon. Nel corso dell’udienza il procuratore Tony Badenoch ha sottolineato che “non si è trattato di un incidente isolato, ma di un atto ripetuto in due occasioni, che richiede concentrazione e competenza e che, per di più, è stato realizzato alla presenza di altri colleghi”. Si tratta, ha evidenziato, “di un caso senza precedenti”. Bramhall ha ottenuto la libertà sotto cauzione, ma gli avvocati dell’accusa sospettano che i casi non siano limitati ai due finora scoperti e ammessi dal medico.

Chirurgo firmava il fegato dei pazienti con proprie iniziali, rinviato a giudizio