Conte: “Io so Io e ……”

(di Francesco Matera) Iniziano a saltare i nervi a quelli del Pd dopo i reiterati comportamenti del premier Conte che lo portano a decidere sempre in versione “solitaria”, specialmente sui dossier più caldi. Non ultimo la proroga del mandato a capo del Dis al prefetto Gennaro Vecchione. Una riconferma che non è andata giù al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini che secondo le righe del Corsera, ha eccepito non sul nominativo ma sul “metodo”.

“Un’evidente forzatura”, hanno commentato i dirigenti del Pd al Nazareno. Ad uscire allo scoperto sul metodo anche Nicola Zingaretti che ha rimarcato il fatto che Conte accentri tutti i dossier importanti vanificando la decisione collegiale e soprattutto sterilizzando la capacità decisionale senza un confronto. Ora ha detto Zingaretti è il momento di uscire dalla palude.

Il Pd non è in linea con il presidente del Consiglio su diversi fronti, dal Mes alla formazione della cabina di regia per gestire la pioggia di miliardi del Recovery Fund. La più agguerrita appare la ministra Paola De Micheli che a settembre ha mandato a Conte una elenco di 43 opere da sbloccare. Per fare ciò occorreva nominare 43 commissari, evidente il silenzio di Conte: non è stato ancora nominato il commissario in Calabria, figuriamoci nominare altri 43.

La De Micheli imperterrita ha inviato la lista al Mef, peccato che questa volta la Ragioneria di Stato ha ritenuto opportuno bocciare in “toto” la richiesta del ministro dei Trasporti.

Il malcontento si registra anche nelle fila di Italia Viva: “Dopo la legge di Bilancio si porrà il problema della struttura di questo governo, perché così è veramente difficile andare avanti“, ha commentato il leader Matteo Renzi.

Conte dal canto suo va avanti come un treno ormai lanciato in corsa dal Quirinale fino a fine legislatura: “Noi stiamo lavorando per fronteggiare la pandemia”. Sulle voci di un prossimo rimpasto di governo Conte ha detto più volte che non è una priorità imminente per il Paese.

Conte è assediato anche all’intero della maggioranza, a preoccuparlo e non poco, il flirt del Pd con Forza Italia, un avvicinamento che potrebbe riportare all’ordine del giorno la proposta di accedere ai finanziamenti del Mes (Meccanismo Economico di Stabilità). Un corto circuito insanabile che irriterebbe non poco i 5 Stelle facendo traballare pericolosamente il castello di carta di un governo molto fragile considerati i numeri “ballerini” di cui può contare al Senato.

In questo “impasse” ne potrebbe giovare la Lega di Salvini che insieme ai 5 Stelle (almeno ad una parte di loro) potrebbero portare Conte indietro ai fasti del Conte 1, con un tutti dentro in un governo del Presidente, scongiurando così i continui pericoli degli squali della politica, Pd e Iv.

Conte: “Io so Io e ……”

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