Ogni covidtoken corrisponde a un abitante della Terra. Con questo sistema tanti siti illegali di criptovalute fanno tantissimi soldi speculando sulla morte degli abitanti della Terra a causa del Covid-19.

Le monete virtuali create dagli sviluppatori erano tante quanti sono agli abitanti a livello mondiale, sette miliardi e mezzo. Ogni giorno, secondo i decessi e gli infettati veniva tolto dal mercato il corrispondente numerico di covidtoken, facendo così crescere il loro valore perchè quelle rimaste divenivano più rare. A svelare il macabro sistema per far soldi è stato Corsera che ha riportato i contenuti delle indagini della Procura di Roma.

La Procura ha sequestrato il sito covidtoken.org, spazio web che per mesi ha invitato i frequentatori a investire in covidtoken. Una speculazione finanziaria sul dolore che il pm Maurizio Arcuri ha tradotto in termini giuridici con il reato di “esercizio abusivo di attività d’investimento o gestione collettiva del risparmio”.

Agli ignari investitori, si prometteva anche che il 20% dei guadagni sarebbe stato donato alla Croce Rossa. Non ci sono mai state evidenze che la Croce Rossa abbia mai ricevuto tale denaro.

Le attività malevole via cyberspazio non sono terminate con la chiusura del sito covidtoken.org, perchè la polizia postale ha segnalato che sarebbe già operativo un nuovo sito in cui è riproposta la stessa modalità d’investimento. E un altro sito della stessa natura, coronatoken.org, era stato già sequestrato a inizio estate, venendo sostituito in tempo reale da covidtoken.org.

I server dove sono registrati i siti si trovano negli Stati Uniti e i dati per calcolare il numero delle criptomonete da togliere dal mercato “illegale” sono stati presi da strutture terze e quindi insindacabili tipo la John Hopkins University o l’Organizzazione mondiale della Sanità.

Covidtoken, la criptomoneta che cresce con i morti