“La guerra in corso tra Israele e Iran sarà lunga e pericolosa. Non c’è quasi più spazio per la diplomazia.” È il grido d’allarme lanciato dal ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, durante un’intervista al Tg1. Di fronte a un conflitto che definisce “preparato da anni” da entrambe le parti, Crosetto ha sottolineato l’urgenza di un impegno concreto da parte della comunità internazionale.

“Israele si prepara da tempo a colpire l’Iran, spinta dalla minaccia nucleare. La sua preoccupazione principale non è mai stata Hamas, Hezbollah o i Houthi, ma la possibilità che Teheran sviluppi l’atomica,” ha spiegato il ministro. Dall’altra parte, ha aggiunto, “l’Iran ha pianificato da anni come rispondere a un attacco israeliano. Ha arsenali pieni, missili ad alta velocità e impatto, difficili da intercettare. Li considera risorse strategiche.”

Crosetto ha parlato senza mezzi termini: “Non si può pensare che tutto finisca presto. Non finisce finché Israele non ha garanzie che l’Iran rinunci alla corsa nucleare. E senza un cambiamento di regime in Iran – oggi improbabile – il conflitto è destinato a proseguire.”

Il quadro tracciato è quello di una guerra che potrebbe degenerare facilmente in una crisi su scala globale: “Si tratta della guerra più pericolosa che potesse scoppiare. Può allargarsi rapidamente, soprattutto nell’area dello stretto di Hormuz. Le conseguenze economiche sarebbero enormi per l’intero pianeta.”

Secondo il ministro, l’unico elemento positivo è che “il mondo intero ha compreso la gravità della situazione” e si sta muovendo per evitare un’escalation. “Spero molto nel G7. Anche la Cina ha cominciato a muoversi. Mi auguro che tutte le nazioni unite agiscano per fermare questa guerra.”

Crosetto ha ricordato che questo scenario è stato al centro delle sue preoccupazioni fin dall’inizio del mandato: “Lo dico da un anno e mezzo. È sempre stato il rischio più grande.”

La diplomazia sembra avere poco spazio, ma l’urgenza di un intervento globale non è mai stata così chiara.