Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato la necessità di adattare la strategia di difesa italiana alle nuove sfide globali, evidenziando l’importanza della deterrenza e della prevenzione
Si è svolta a Roma, presso la sala Calligaris del Comando Operativo di Vertice Interforze – COVI – la cerimonia di assunzione dell’incarico del Comandante del Comando da parte del generale di del corpo d’armata Giovanni Maria Iannucci. Presenti il Ministro della Difesa Guido Crosetto e il Capo di Stato Maggiore della Difesa Luciano Portolano, intervenuti durante la cerimonia portando il proprio saluto al nuovo comandante del COVI. In particolare, il ministro Crosetto ha espresso l’entusiasmo per la nuova carica, pur sottolineando il dispiacere di perdere Iannucci come suo capo di gabinetto al ministero.
Durante la cerimonia di insediamento, Crosetto ha dichiarato che la Difesa italiana è “profondamente cambiata rispetto a quella di anni fa ed è sempre più verso una maggiore deterrenza”.
Il Ministro Crosetto ha affrontato il tema degli impegni internazionali dell’Italia nel settore della Difesa, ribadendo per il Paese la necessità di onorare i propri obblighi verso la NATO, sottolineando che il presidente statunitense Donald Trump sarà inflessibile nel richiedere il rispetto delle promesse già fatte dagli Stati membri. “Donald Trump non ci farà sconti su quello che l’Italia si è impegnata a portare, in termini di difesa, nelle sedi internazionali e soprattutto alla NATO. Ci dirà che non c’è un Paese che può far finta di non vedere che alcuni investono il due, il tre, il quattro percento del loro prodotto interno lordo per difendere un’alleanza e ci sono Nazioni che non lo fanno. Ci verrà chiesto conto di farlo. E noi siamo pronti a farlo”.
Il Ministro ha poi sottolineato come l’Italia debba cambiare approccio rispetto alla difesa, adeguandosi a un panorama internazionale sempre più complesso. Non sarà più sufficiente impegnarsi in missioni di pace: l’obiettivo sarà raggiungere risultati concreti e misurabili, come il target del 2% del PIL per le spese militari fissato dalla NATO. Crosetto ha ricordato che questo valore, stabilito anni fa, è ormai considerato un punto di partenza da molti Stati membri, con Paesi come la Germania che puntano al 2,5% e la Polonia che prevede di raggiungere il 4%.
“Trump ha nominato il cinque percento: ma il cinque non penso sarà mai un obiettivo perseguibile. Però almeno il due percento noi dovremmo arrivarci il prima possibile. E questo non è politica ma un impegno internazionale che, ripeto, hanno sottoscritto tutti i governi”, ha affermato Crosetto, rivolgendosi anche a coloro che in Parlamento criticano tali spese nonostante i precedenti governi abbiano approvato lo stesso impegno.
Con questa visione, Crosetto ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un nuovo slancio nella politica di difesa nazionale, adeguato alle sfide globali e alle aspettative degli alleati internazionali, in particolare gli Stati Uniti.
Il ministro ha proposto l’invio di ufficiali italiani in Ucraina per studiare direttamente le dinamiche del conflitto in corso, al fine di apprendere lezioni utili per la sicurezza nazionale. Ha affermato che sarebbe utile “mandare ufficiali e persone a capire cosa è successo, come si è combattuto, quali sono state le lezioni che possono apprendere le nostre forze armate per imparare da ciò che è successo lì e per prevenire, perché il compito della difesa è difendere”. Tale iniziativa sarebbe subordinata alla possibilità di operare in sicurezza e all’autorizzazione parlamentare.
Crosetto ha inoltre sottolineato la necessità di rivedere l’approccio tradizionale alla difesa, affermando che “parlare di deterrenza in un Paese come il nostro è difficile. Per noi il massimo della difesa erano le missioni di pace internazionali ma non sarà più così. O appaltiamo la nostra difesa a qualcun altro o dobbiamo parlare della capacità di deterrenza che significa colpire prima che qualcuno ci faccia male. È un mondo profondamente diverso”.
Il nuovo comandante del COVI, Generale Iannucci, avrà il compito di coordinare le operazioni delle Forze armate italiane nei vari teatri operativi, in un contesto internazionale caratterizzato da crescenti tensioni e conflitti. Il generale Iannucci, nel suo discorso, ha ribadito che concetti come pace, stabilità e sicurezza non possono più essere considerati garantiti, sottolineando l’importanza di adattarsi ai cambiamenti globali.
Il capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Portolano, ha evidenziato l’importanza strategica del COVI, affermando che “oggi, più che mai, il Covi rappresenta una realtà di rilevanza strategica per la Difesa e per la sicurezza dell’Italia”. Il capo di Stato Maggiore della Difesa ha annunciato piani per una missione dei militari italiani a Gaza, in collaborazione con le forze armate giordane, per distribuire aiuti alla popolazione. Ha inoltre prospettato un intervento addestrativo a favore delle forze di sicurezza palestinesi, qualora le condizioni di sicurezza lo permettano.
Crosetto ha, invece, affrontato la questione del possibile invio di carabinieri a Gerico, sottolineando che tale decisione sarà presa solo quando saranno garantite la sicurezza del personale e l’accettazione da parte di tutte le parti coinvolte. Ha dichiarato: “Lo faremo quando saremo certi della loro sicurezza e di essere graditi da tutti gli interlocutori che ci sono nel campo”.
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