Cyberbullismo, protocollo d’intesa tra garante privacy e polizia postale

E’ stato firmato l’accordo tra il Garante per la protezione dei dati personali e la Polizia Postale volto a rafforzare il sistema di tutele nei confronti dei minori dai pericoli del web. Il protocollo, sottoscritto dal presidente del Garante per la protezione dei dati personali Antonello Soro e dal capo della Polizia Franco Gabrielli, formalizza la collaborazione, già da tempo esistente sul piano operativo e trae origine dalla recente legge 29 maggio 2017, n.71 ‘Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo’, adottata con l’obiettivo di prevenire e contrastare tutte quelle forme di aggressione e trattamento illecito dei dati personali riguardanti i minorenni effettuate per via telematica. La norma chiama sia il Garante, sia la Polizia postale ad intraprendere non solo le azioni riparatorie su istanza dei minori che si ritengano vittime di atti di cyberbullismo (come l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti a loro riferiti e diffusi in rete), ma anche ad educare i giovanissimi ad un utilizzo consapevole e corretto del web, affiancando le istituzioni scolastiche nella loro opera educativa e di sensibilizzazione.  L’obiettivo è quello di attivare una rete di intervento coordinata e strutturata per fornire un supporto tempestivo alle vittime di quella che oramai ha assunto i connotati di una vera e propria epidemia silenziosa: infatti dalle 235 denunce del 2016, si è passati agli oltre 350 casi del 2017. Altrettanto numerose sono state le segnalazioni e le richieste di aiuto da parte di ragazzi, genitori, insegnanti ed operatori sociali. Grazie al Protocollo d’intesa, nei casi in cui sia necessario identificare il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media dove sia stato pubblicato un contenuto (informazioni, foto, video, ecc.) ritenuto atto di cyberbullismo o sia necessario attuare le decisioni assunte, il Garante può richiedere l’intervento della Polizia Postale e delle Comunicazioni. La Polizia Postale si occuperà, da parte sua, di reperire dati e informazioni sul titolare del trattamento o sul gestore del sito web o del social media, nonché delle eventuali ulteriori fonti web sulle quali siano stati divulgati i contenuti illeciti ed eventualmente di compiere le ulteriori azioni necessarie sulla base delle procedure e degli strumenti, anche al fine di consentire al Garante di intervenire opportunamente. Nel protocollo d’intesa è stato inoltre previsto l’avvio di iniziative educative congiunte in favore dei minori e ulteriori attività anche nell’ambito della cooperazione europea e internazionale, sempre con l’obiettivo di prevenire e contrastare le violazioni alla disciplina in materia di cyberbullismo. ”Il Garante è da sempre vicino ai giovanissimi, non solo perché sono tra i principali fruitori dei servizi web, ma anche perché la tutela dello loro riservatezza e il corretto utilizzo dei dati personali che li riguardano costituisce l’obiettivo primario perseguito dall’Autorità nei tanti casi in cui i minori sono protagonisti dei propri provvedimenti”, spiega Giuseppe Busia, segretario generale del Garante, al quale la legge n. 71/2017 assegna lo specifico compito di decidere sulle segnalazioni riguardanti episodi di cyberbullismo. ”Per tale ragione – continua-, la nostra azione mira anche ad affiancare i minori nel loro percorso di crescita, al fine di fare comprendere ai giovani l’effettivo peso delle loro azioni, rendendoli consapevoli delle relative conseguenze. Il nostro impegno serve anche a responsabilizzare i fornitori di servizi on-line, in modo che, per quanto di loro competenza, si facciano ugualmente carico di tutelare i minori in rete, arginando il fenomeno del cyberbullismo”. Secondo Nunzia Ciardi, direttore del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ”la tutela dei minori sul web è una priorità assoluta della Polizia Postale e la tempestività del nostro intervento è fondamentale per evitare che condotte, spesso frutto di superficialità e scarsa consapevolezza, abbiano effetti devastanti per le vittime e le loro famiglie”. Questo protocollo, aggiunge, “sancisce una collaborazione che ormai da tempo la Polizia Postale assicura a tutte le istituzioni impegnate nella prevenzione di un’emergenza che non è soltanto criminale ma, soprattutto, sociale. La nostra attività, infatti, non si esplicita soltanto sul piano repressivo ma anticipa l’azione di contrasto con la predisposizione di incontri educativi per i ragazzi, piani di formazione per gli insegnanti e iniziative di collaborazione con enti pubblici e privati per garantire la sicurezza delle e nelle comunicazioni.

Cyberbullismo, protocollo d’intesa tra garante privacy e polizia postale