Drone russo passato cinque volte sul JRC in Italia: rilevato da un sistema antidrone sperimentale

Un drone di sospetta origine russa ha sorvolato per cinque volte nell’ultimo mese il Joint Research Centre (JRC) dell’Unione Europea a Ispra, sul Lago Maggiore, in provincia di Varese. La notizia, riportata dal Corriere della Sera e confermata da fonti ufficiali, ha portato la Procura di Milano ad aprire un’inchiesta attraverso il pool antiterrorismo diretto da Marcello Viola.

Immagine generata con IA

Il JRC di Ispra è il terzo centro di ricerca più grande della Commissione Europea, attivo da 65 anni, e si occupa di vari ambiti, tra cui sicurezza nucleare, efficienza energetica e cambiamento climatico. Recentemente, ha avviato un progetto relativo alla sicurezza dei droni.

La presenza del drone è stata rilevata dai sistemi sperimentali antidrone del centro, che hanno registrato cinque passaggi nelle ultime settimane. Il velivolo, di fabbricazione russa, è noto per poter essere equipaggiato con telecamere e strumenti capaci di effettuare riprese dettagliate anche in condizioni di scarsa luminosità, oltre a eseguire mappature tridimensionali.

La zona è particolarmente sensibile, trovandosi a breve distanza da stabilimenti strategici di Leonardo, azienda leader nel settore della difesa e della sicurezza, con impianti a Sesto Calende e Vergiate dedicati alla progettazione e produzione di elicotteri civili e militari.

Al momento, non risultano testimoni oculari dell’evento; il drone è stato individuato esclusivamente tramite sistemi di rilevazione di radiofrequenze. Considerata l’autonomia limitata di questo tipo di velivoli, si presume che il decollo sia avvenuto da una base non lontana dall’area sorvolata.

Le autorità mantengono la massima cautela nell’attribuire la responsabilità dell’azione, sottolineando la complessità nel determinare l’origine e le intenzioni del sorvolo. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) è in attesa di ulteriori elementi prima di procedere con eventuali approfondimenti.

Questo episodio solleva preoccupazioni in un contesto internazionale già teso, evidenziando la necessità di monitorare attentamente potenziali attività di spionaggio o ricognizione non autorizzate sul territorio nazionale.

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