Def: doppio sì del Senato, Governo apre su ticket, ora la parola alla Camera dei Deputati

Doppio sì del Senato a scostamento di bilancio e Def senza incidenti di percorso nonostante i timori alla vigilia del voto. L’Aula di Palazzo Madama ha dato il via libera con un’ampia maggioranza alla relazione con cui il governo ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione allo scostamento dal programma di rientro dal deficit. Anche Mdp ha votato sì, come preannunciato, mentre non ha partecipato al voto sulla risoluzione di maggioranza alla Nota di aggiornamento al Def, nonostante l’apertura del governo sulla revisione del super ticket e sul potenziamento delle risorse per la sanità. Per il primo voto, quello sullo scostamento dal piano di riduzione del deficit per il 2018 (la correzione strutturale indicata ad aprile era dello 0,8% e ora e’ stimata allo 0,3%), serviva la maggioranza assoluta e l’Aula di Palazzo Madama ha dato il disco verde con 181 si’ e 107 no. La risoluzione, per la quale era necessaria la maggioranza semplice, è stata approvata con 164 sì, 108 no e un astenuto. Ora la parola passa alla Camera dove le due votazioni sono previste nel tardo pomeriggio.

Il Senato, ha sottolineato, “approva il quadro economico-finanziario della prossima legge di Bilancio. Un voto all’insegna di responsabilità e stabilità”. Nella risoluzione la maggioranza impegna il governo, nella legge di bilancio 2018-2020, a “rivedere gradualmente il meccanismo del cosiddetto super ticket al fine di contenere i costi per gli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico” e ad aumentare le risorse di conto capitale destinate a investimenti nel settore della sanità”. Una disponibilità che tuttavia è stata giudicata insufficiente da Mdp che non ha votato la risoluzione.

A lasciare la porta aperta a eventuali interventi sul sistema sanitario è stato lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che in sede di replica in Aula ha detto che “è sicuramente un ambito nel quale valutare misure di miglioramento ed efficientamento”. Il ministro ha ribadito che “la crescita si rafforza in quantità ed estensione ed i rischi finanziari si allontanano sia per quanto riguarda la gestione del debito pubblico sia dal punto di vista della riparazione profonda che continua ad avvenire nel sistema bancario che ha sofferto la più grande recessione dal dopo guerra a oggi”. Tuttavia, ha precisato, “l’ottimismo non deve essere ragione per fermarsi ma l’occasione per accelerare lo sviluppo. Tra gli impegni richiesti all’esecutivo dalla maggioranza, oltre allo stop totale alle clausole di salvaguardia per il 2018, anche quello “a proseguire la politica di sostegno alle famiglie e di contrasto alla prolungata tendenza al calo demografico, valutando altresì la possibilità di potenziare il sistema degli assegni per i figli a carico, anche procedendo alla necessaria razionalizzazione degli attuali istituti. Si chiede inoltre di stanziare nella manovra risorse per il sostegno degli investimenti, per nuovi interventi di decontribuzione del lavoro, per potenziare le misure di lotta alla povertà e per finanziare il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Così come di “continuare a promuovere una nuova governance dell’area euro, volta a conferire una maggiore centralità alla crescita economica e all’occupazione, sostenendo con forza l’introduzione di strumenti comuni di stabilizzazione macroeconomica, in grado di sostenere la crescita inclusiva, quali ad esempio un sistema di assicurazione comune contro la disoccupazione per l’area euro, che mitighi gli effetti delle fluttuazioni cicliche sulle finanze pubbliche dei Paesi colpiti dagli shock, introducendo una concreta misura di protezione sociale europea. E ancora, “nel rispetto di quanto previsto dalle procedure europee e dai criteri stabiliti dalla legislazione vigente” di posticipare “il termine previsto per accedere al beneficio del ristoro” per i risparmiatori delle banche in crisi. La risoluzione impegna infine il governo a “prorogare la riduzione al 10 per cento della cedolare secca sugli affitti abitativi ed eventualmente estendere il sistema della tassazione sostitutiva anche sui redditi derivanti dagli affitti di immobili a uso non residenziale.

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