Egitto, un massacro di 20 minuti interminabili

Un massacro durato 20 minuti, interminabili. Ieri nella moschea di Al-Rawdah i terroristi gridavano “Allah e’ grande”: lo riferiscono testimonianze raccolte dall’agenzia Ap a Ismailia, citta’ del Canale di Suez dove sono stati ricoverati alcuni feriti. “Tutti erano a terra e tenevano la testa bassa. Se alzavi la testa ti sparavano”, ha detto un operaio di 38 anni, Mansour. All’inizio “la sparatoria era a caso”, “poi e’ divenuta piu’ deliberata: chiunque non erano sicuri fosse morto, o ancora respirava, lo uccidevano”, ha detto ancora l’operaio. “I miliziani gridavano Allahu Akbar”, Dio e’ grande, ha riferito. I testimoni hanno descritto di scene di panico, con persone saltate fuori dalla finestre del pianterreno dell’edificio. Alcune famiglie hanno perso tutti o la maggior parte dei parenti uomini. Almeno una decina di terroristi sono entrati nella moschea, ha sostenuto l’imam principale della luogo di culto, Sheikh Mohamed Abdel Fatah Zowraiq, parlando al telefono da una citta’ sul delta del Nilo dove si sta curando da leggere ferite.

Egitto, un massacro di 20 minuti interminabili

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