Energia: Russia con Gazprom padrona del mondo

A breve #Gazprom annuncerà l’avvio delle forniture di gas liquefatto alla Cina tramite la pipeline “Power of Serbia“. Con quest’opera la Russia si appresta a conquistare la leadership mondiale per quanto riguarda la distribuzione di energia, in particolare di gas liquefatto. Così come scrive la Bellomo su Il Sole 24Ore, la mossa russa tenderà a ridefinire lo scacchiere energetico globale. Le conseguenze maggiori le avranno in primis gli Stati Uniti ed in subordine gli altri distributori globali di gas liquefatto. Ad accelerare il progetto i dazi imposti da Trump alla Cina che  hanno indotto Pechino a rallentare  le importazioni dagli Usa.

Altro fronte sono i rapporti l’Europa, dove Mosca è in continua trattativa con Bruxelles per le  nuove rotte di approvvigionamento al fine di penalizzare l’Ucraina e quindi, poiché il nostro gas passa da lì, anche l’Italia.

Gazprom va avanti come un treno e fra pochi giorni  inaugurerà anche il #TurkStream, per servire i Balcani via Turchia e raddoppierà #NordStream  verso la Germania, grazie al via libera dato dalla Danimarca a passare dal proprio territorio.

Le forniture di gas alla Cina, scrive Il Sole 24Ore, per ora  saranno limitate e arriveranno dai nuovi giacimenti “dedicati”, in Siberia Orientale, senza inficiare le forniture dei clienti esistenti. I Paesi Ue acquistano dalla Russia volumi quasi quaranta volte superiori a quelli dati oggi alla Cina e il #NordStream da solo, una volta raddoppiata la capacità, potrà recapitarci fino a 110 Bcm l’anno. La portata del Power of Siberia è comunque destinata a salire di pari passo con lo sviluppo dei giacimenti che lo alimentano, fino a raggiungere 38 Bcm l’anno nel 2022-23, una quantità pari a quella che oggi #Gazprom vende all’intera Europa centro-orientale e ben superiore ai 22,7 Bcm recapitati l’anno scorso all’Italia.

Mosca con 53 miliardi di dollari ha realizzato, in vent’anni, un’opera con cui dimostra di poter spezzare il cordone ombelicale con il mercato europeo. Prima del gas era stato il petrolio russo, una decina d’anni fa, ad aprirsi un accesso “sicuro” al mercato cinese, grazie all’oleodotto #Espo (East Siberia-Pacific Ocean), da cui oggi passano oltre 600 mila barili al giorno di greggio. Oggi la Russia ha scavalcato l’Arabia Saudita, per diventare il primo fornitore di petrolio della Cina con 1,5 milioni di barili al giorno. Mosca spera di riuscire a replicare la strategia con il gas.

Gazprom  ha, quindi,  presentato a Pechino un piano per ampliare la capacità del Power of Siberia, ma è in trattativa  per la costruzione di altri gasdotti, compresa la cosiddetta Rotta occidentale o gasdotto #Aitai (da 30 Bcm), che dovrebbe attingere dagli stessi giacimenti usati per rifornire l’Europa. Gazprom promette che riuscirà a soddisfare entrambi i mercati attestandosi leader mondiale per la fornitura di gas.

 

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