ESA e Thales Alenia Space: due missioni chiave per l’esplorazione spaziale

L’industria aerospaziale europea si prepara a due importanti missioni che segneranno il futuro dell’esplorazione spaziale: il lander lunare Argonaut e il telescopio spaziale Plato. Entrambe le iniziative, coordinate dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e realizzate con il contributo di Thales Alenia Space e altre istituzioni europee, rafforzano il ruolo dell’Europa nella ricerca scientifica e nell’esplorazione spaziale.

La joint venture Thales Alenia Space, composta da Thales (67%) e Leonardo (33%), ha siglato un contratto da 862 milioni di euro con l’ESA per lo sviluppo del Lunar Descent Element (LDE), il modulo di discesa lunare della missione Argonaut. Il lancio è previsto per il 2030, con l’obiettivo di trasportare carichi, infrastrutture e strumenti scientifici sulla superficie della Luna, supportando così l’esplorazione dell’area meridionale del nostro satellite naturale.

Argonaut è progettato per essere altamente adattabile e versatile. La navicella è composta da tre elementi principali: il Lunar Descent Element (LDE), che consente il volo e l’atterraggio sulla Luna; la piattaforma di carico, che funge da interfaccia tra il lander e il payload; l’elemento di carico, destinato al trasporto di strumenti e materiali sulla superficie lunare. L’adattabilità della piattaforma di carico consente di trasportare diversi tipi di missioni, tra cui rifornimenti per astronauti, rover per esplorazioni, strumenti per esperimenti scientifici e persino telescopi lunari o stazioni energetiche. Questo progetto rafforza le competenze di Thales Alenia Space, in settori tecnologici chiave per l’esplorazione lunare e oltre.

Il futuro ecosistema spaziale richiede soluzioni innovative per il trasporto e il ritorno di carichi dall’orbita terrestre bassa e lunare, oltre al trasporto di astronauti verso l’orbita bassa e il loro ritorno sulla Terra. Con il programma Argonaut, Thales Alenia Space si conferma leader nello sviluppo di tecnologie fondamentali per le future missioni di esplorazione spaziale.

Un’altra missione europea di grande rilievo è Plato (PLAnetary Transits and Oscillations of stars), un telescopio spaziale progettato per cercare esopianeti simili alla Terra. Il suo lancio è previsto per la fine del 2026 a bordo di un razzo Ariane 62, in seguito all’accordo tra l’ESA e Arianespace annunciato durante la 17ª Conferenza Spaziale Europea a Bruxelles.

Plato sarà posizionato nell’orbita L2, a 1,5 milioni di km dalla Terra, dove osserverà fino a 200.000 stelle contemporaneamente grazie ai suoi 26 telescopi ottici. Il suo scopo principale è individuare minuscole variazioni nella luminosità stellare, segnali che indicano il passaggio di pianeti in transito davanti alla loro stella madre. Attraverso questi dati, gli scienziati potranno determinare dimensioni, massa e caratteristiche dei pianeti scoperti, valutando la loro potenziale abitabilità.

La missione Plato è sviluppata sotto la guida industriale della tedesca OHB e vede una significativa partecipazione italiana grazie a Leonardo, Thales Alenia Space e istituzioni scientifiche come l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e diverse università italiane, tra cui Padova, Torino, Federico II di Napoli e SISSA di Trieste.

Il lancio di Plato sarà un’importante pietra miliare per il razzo europeo Ariane 6, che ha debuttato il 9 luglio 2024 e ha già accumulato 32 prenotazioni di lancio. Questa missione sarà la prima a portare un carico scientifico nell’orbita L2, dimostrando le capacità del nuovo razzo e rafforzando il ruolo dell’Europa nell’esplorazione spaziale.

Le missioni Argonaut e Plato rappresentano due pilastri fondamentali per il futuro della ricerca spaziale europea. Da un lato, Argonaut consentirà un accesso affidabile alla Luna, supportando missioni di esplorazione e sviluppo infrastrutturale. Dall’altro, Plato aprirà nuove prospettive nella ricerca di pianeti abitabili, contribuendo alla comprensione dell’universo e delle sue potenziali forme di vita. Con questi progetti, l’ESA e le aziende partner confermano il loro impegno nel plasmare il futuro dell’esplorazione spaziale e della ricerca scientifica.

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