Mees, kes asub Jumala asemele, Cappato: Ma viin teised Šveitsis surema

Marco Cappato continua nella sua missione  di aiutare i malati che hanno deciso di ricorrere al suicidio assistito per porre fine al proprio calvario. Accompagnera’, se necessario, altre persone in Svizzera, come ha fatto con Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, 39 anni, e da circa tre anni cieco e tetraplegico per via di un incidente, morto lo scorso 27 febbraio in una clinica vicino a Zurigo. Vicenda per cui, dopo essersi autodenunciato, l’esponente dei Radicali e’ finito indagato a Milano per aiuto al suicidio. E proprio sul caso del dj Fabo, oggi Cappato, che e’ anche tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, e’ stato interrogato per circa due ore e mezza dai pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini, titolari dell’indagine su un tema cosi’ delicato, quello del fine vita, e che potrebbe portare a mettere un punto fermo sulla materia, in attesa di un intervento del legislatore. “Posso solo confermare che continuero’ a svolgere l’azione che sto svolgendo anche per altre persone”, ha detto Cappato al termine del lungo faccia a faccia con i magistrati. E poi, oltre ad ammettere di aver avuto “molto chiaro fin dall’inizio” quel che rischia dal punto di vista penale, portando o dando assistenza a chi vuol raggiungere la Svizzera per la pratica della ‘dolce morte’ (il reato e’ punito con una pena che va dai 5 ai 12 anni di carcere), ha aggiunto: “Spero che per i cittadini italiani possa essere affermato e riconosciuto il diritto a non subire come una tortura una condizione di vita che non vogliono”. Filomena Gallo, legale e segretario dell’Associazione Luca Coscioni e componente del pool della difesa, assieme ai colleghi Massimo Rossi e Francesco Di Paola, dopo l’interrogatorio ha spiegato che Cappato ha confermato ai pm quanto aveva gia’ ricostruito nelle dichiarazioni spontanee rese ai carabinieri nella sua autodenuncia: “Ha aiutato dj Fabo a ottenere quel che desiderava, e cioe’ recarsi all’estero e accedere alle terapie per terminare la vita. L’inchiesta fara’ il suo corso”. Non e’ la prima volta che l’ex europarlamentare ha dato aiuto a un malato, mettendolo nelle condizioni di raggiungere la Svizzera, dove e’ consentita la pratica del suicidio assistito. Era capitato anche con una donna romana nel dicembre 2015. Anche allora si era autodenunciato. Ma, come e’ stato ricordato oggi, di una eventuale indagine della Procura di Roma non si e’ mai saputo nulla. Invece, visto il proposito del tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, nell’inchiesta milanese potrebbero aggiungersi altri casi, oltre a quello del Dj Fabo. Su quest’ultimo, nelle scorse settimane alcuni suoi amici e conoscenti sono stati sentiti dagli inquirenti, mentre la fidanzata del dj e’ stata ascoltata dagli investigatori.

L’uomo vuol fare Dio. È forte quello che dico ma chiedere un miracolo e pregare?

di Massimiliano D'Elia

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