Libia, timori per giacimento Eni di El Feel. Murzuq è stata presa da Haftar, vicino conquista  sud del paese

Una fonte citata dall’emittente “Libya Ahrar” ha detto che gli uomini dell’operazione “Karma” (Dignità) hanno preso il controllo di Murzuq dopo un assedio di circa 20 giorni. Importante l’apporto delle milizie del generale Kalifa Haftar. Gli ultimi scontri avevano interessato l’arteria che collega Murzuq a Ghadwa, ha concluso la fonte. Il 22 febbraio, l’ufficio stampa del comando generale delle forze di Bengasi ha fatto sapere di aver assunto il “completo controllo della città”. I militari di Haftar sostengono di aver sequestrato mezzi e armi delle milizie composte da ribelli ciadiani e di aver catturato diversi miliziani. La notizia è riportata dall’agenzia di stampa italiana Nova.

Il 21 febbraio si erano registrati altri scontri con incursioni delle forze dell’Lna, composte in buona parte da miliziani ribelli sudanesi e tuareg, all’interno dei quartieri periferici della città coperti dai raid aerei dei caccia partiti dall’aeroporto di Tamanhint. Murzuq, a sud di Sebha, è una città abitata da una popolazione tebu, ostile ai clan tuareg che invece appoggiano il generale Haftar. Secondo la versione fornita dal comando generale dell’Lna, Murzuq non sarebbe altro che il covo delle milizie di ribelli ciadiani e dei terroristi di al Qaeda e dello Stato islamico in fuga dalla Cirenaica, tesi usata per giustificare tutta l’operazione militare in corso nel Fezzan. L’offensiva su Murzuq rientra nel quadro dell’operazione condotta dalle forze di Haftar nel Fezzan, iniziata più di un mese fa con la presa della città di Sebha e successivamente dell’impianto petrolifero di Sharara.

L’avanzata di Haftar a sud della Libia è sicuramente stata fiancheggiata dalla Francia.Alle operazioni è noto che abbiano partecipato i Mirage transalpini. Poi non terminano le azioni sottobanco del governo francese in Libia. La diplomazia transalpina starebbe lavorando per organizzare un vertice tra il capo del Governo di accordo nazionale libico (Gna), Fayez al Sarraj, e il comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), Khalifa Haftar. Le preoccupazioni francesi sono scaturite dal recente inasprimento degli scontri a sud del paese. La notizia è trapelata dal sito informativo “Libya24” dove  si precisa di una trattativa in corso per un vertice tra al Serraj e Haftar da tenersi a Parigi il 25 e il 26 febbraio. Al momento, tuttavia, non ci sono conferme ufficiali da parte delle istituzioni libiche.

Eni a sud della Libia

Ma è soprattutto il campo di El Feel a preoccupare. Secondo i media attorno al giacimento gestito da Eni e Noc in collaborazione con la spagnola Repsol, la francese Total e l’austriaca Omv, e la norvegese Equinor, la tensione sarebbe alta. Intervistato da Agenzia Nova, il capo delle Guardie petrolifere che controllano gli impianti di El Feel, Abu Bakr Sugai, ha denunciato il timore di dover affrontare uno scontro armato con le forze dell’autoproclamato Esercito nazionale libico. “Al momento negli impianti di El Feel la situazione è sotto controllo con le Guardie petrolifere che garantiscono la sicurezza dei pozzi. Noi facciamo parte delle Guardie petrolifere della provincia del Fezzan e facciamo capo al governo di accordo nazionale libico”, ha precisato Sugai. Ad oggi quindi “gli impianti di El Feel continuano a lavorare e non si sono mai fermati”. Il problema però è che a 100 chilometri di distanza ci sono gli impianti di Sharara, controllati appunto da Haftar. “Le forze dell’Lna sono presenti anche nella zona di Ghadwa che dista 60 chilometri da Murzuq dove ci troviamo noi – ha aggiunto – e per questo ci aspettiamo da un momento all’altro che possano arrivare qui gli uomini di Haftar per ingaggiare uno scontro a fuoco”. Un imminente attacco ad El Feel è considerato probabile da Sugai, considerato che “solo l’altro ieri c’è stato un nuovo raid aereo su Murzuq” dei caccia fedeli a Haftar. Una Reutersdi oggi conferma che il giacimento petrolifero sta ancora producendo circa 75mila barili al giorno e che non sono in corso combattimenti nella zona malgrado alcuni media a inizio giornata abbiano riportato le dichiarazioni di un portavoce delle forze militari libiche secondo cui i miliziani di Haftar avrebbero preso il controllo del campo.

L’Italia non rimane a guardare

L’ambasciatore d’Italia in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha incontrato  il generale Haftar nella sua base militare a Rajma, nell’est della Libia secondo quanto riferito dal sito “Address Libya”. I due hanno discusso degli ultimi sviluppi in Libia e delle relazioni bilaterali. Haftar aveva già incontrato nei giorni precedenti l’inviato dell’Onu in Libia, Ghassan Salamé, per colloqui sugli ultimi sviluppi nel paese, inclusa la situazione nella regione meridionale del Fezzan e i preparativi per la conferenza nazionale organizzata dalle Nazioni Unite. Mentre Buccino aveva tenuto a Tripoli altri due incontri con il presidente dell’Alto Consiglio di Stato (organo che fa da contraltare alla Camera dei rappresentanti di Tobruk), Khaled al Mishri, e il vicepresidente del Consiglio presidenziale Abdulsalam Kajman.

 

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