In relazione all’articolo firmato da  Filippo Bertolami apparso, nei giorni scorsi, su alcuni siti web e ripreso da Amnesty  International Italia e dal quotidiano il Secolo XIX in un articolo dal titolo “Sconcerto per i poliziotti promossi dopo le condanne al G8 di Genova”, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza precisa che l’avanzamento dei funzionari in questione è automatico  e risponde ad una procedura amministrativa obbligata, laddove siano state scontate le sanzioni che erano state comminate. Tutto ciò poteva essere evitato solo destituendo i funzionari, scelta che all’epoca non fu intrapresa dall’Amministrazione, nè tantomeno l’Autorità Giudiziaria ritenne di irrogare l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. 

Gli attuali incarichi assegnati rientrano nelle qualifiche ricoperte e nelle competenze possedute.

Amareggia e sconcerta, infine, la gratuità dei giudizi espressi, soprattutto da Amnesty  International Italia, nei confronti dell’attuale vertice del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e della Polizia di Stato che non solo ha fatto pubblica ammenda della pessima gestione dell’ordine pubblico in occasione di quel tragico evento, ma soprattutto,  in questi anni, si è speso per stigmatizzare e sanzionare ogni comportamento non conforme al rispetto delle persone e anche in questi complicati momenti si spende affinché le forze di polizia assolvano al loro ruolo di tutori dell’ordine con grande umanità.

G8 – Dipartimento di PS: avanzamento automatico non è promozione

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