I nordcoreani al fronte preferiscono il suicidio alla cattura

di Aniello Fasano

Per risolvere le difficoltà di reclutamento di nuove truppe le autorità russe da tempo hanno aperto al reclutando di soldati provenienti da paesi stranieri. Nordcoreani, Ruandesi, centroafricani, indiani, ugandesi pronti ad arruolarsi per soldi, per ottenere un passaporto, per diventare eroi, per una vita migliore. Costituiscono una vera e propria “legione straniera” al servizio di Putin. Tra questi si distinguono i nordcoreani che, pur di non essere catturati dagli ucraini, preferiscono tagliarsi le vene. A riportare l’antefatto una rivelazione dall’Indipendent. Secondo una fonte militare ucraina i militari inviati da Pyongyang sarebbero i più invasati. “Da quando è emersa la notizia della loro presenza in Russia a ottobre”, racconta un ufficiale ucraino “ne abbiamo catturati vivi solo due. Uno ha spiegato che loro non vengono in guerra per guadagnare più soldi. Basta portare a casa la pelle da valorosi combattenti. Se però non ci riescono, preferiscono uccidersi subito”. Secondo la stessa fonte militare “uno di loro era così determinato a non essere tenuto prigioniero di guerra che ha cercato di mordersi i polsi dopo essere stato ferito nella regione di Kursk. L’altro, invece, non si è reso conto, all’inizio, che i soldati ucraini lo stavano raggiungendo. Quando lo ha capito si è lanciato di testa contro un pilastro di cemento con tutte le sue forze nella speranza di uccidersi.”

Le autorità russe, riporta sempre l’Independent, li manda in prima linea a gruppi di sei-settecento per volta, tenendo così al riparo i soldati russi. Quel che più sconvolge di questi soldati asiatici è la loro determinazione “Si uccidono tutti, prima che li prendiamo. E se li catturiamo vivi, tentano il suicidio subito dopo”.

E’ accaduto durante un attacco nel Kursk, l’8 gennaio scorso, col sergente Lee Jong Nam, 25 anni, di Pyongyang” ha rivelato la fonte. Durante gli interrogatori ha detto di essere in una unità di ricognizione e di essere uno dei pochissimi sopravvissuti di un plotone di 20 uomini. “Le forze speciali lo hanno perquisito e gli hanno trovato una piccola lama cucita nei pantaloni. Sperava di tagliarsi non appena fosse stato lasciato soloAbbiamo visto video dai nostri droni di questi soldati nordcoreani che si suicidano piuttosto che rischiare di essere catturati”, ha aggiunto.

Nella “legione straniera”, i nordcoreani sono il battaglione più numeroso: tredicimila sono dislocati nel Kursk, tantissimi già morti, feriti a migliaia, e al contrario di quanto si creda “molto motivati – dice l’ufficiale ucraino –, ben addestrati e brutali, anche se privi dell’esperienza sul campo”.

Gli ucraini sono rimasti sbalorditi dalla ferocia dei combattimenti scatenati dalle truppe nordcoreane, ha detto la fonte. “Sono i migliori soldati che i russi abbiano mai mandato contro di noi. Sono ben motivati, ben addestrati e brutali“, riferisce la fonte, aggiungendo che vengono usati come truppe d’assalto per sfondare le linee difensive nella parte occupata dagli ucraini nel Kursk.

Quanti sono davvero i nordcoreani morti è difficile da stabilire le cifre variano. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky stima che il numero sia di 3.000. I funzionari occidentali affermano, invece, che sono stati uccisi circa 1.000 nordcoreani.

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