L’azione del Mossad in Libano e Siria ai danni di Hezbollah con pager e radio portatatili fatti esplodere nottetempo apre a nuovi scenari nella dottrina militare e dell’intelligence dove, in un mondo altamente digitalizzato, è stato dimostrato che ogni apparato, anche di uso civile, può diventare una micidiale arma in grado di colpire ovunque e nel momento ritenuto più opportuno
di Emanuela Ricci
Martedì scorso, una dozzina di membri di Hezbollah è rimasta uccisa e oltre 4.000 feriti a causa di un attentato che ha scosso il Libano. Migliaia di cercapersone, apparentemente sicuri e utilizzati per sfuggire alle intercettazioni israeliane, sono esplosi nelle mani dei militanti del gruppo islamista, scatenando un’ondata di terrore tra i suoi ranghi. Secondo fonti dell’intelligence americana citate dal New York Times, l’operazione porta la firma del Mossad.
Secondo quanto rivelato da fonti del Financial Times e del New York Times, l’operazione non prevedeva una semplice manomissione degli apparati durante il trasporto verso il Libano, come ipotizzato inizialmente. Gli agenti del Mossad hanno, invece, creato da zero la società che li produceva: la Bac Consulting, fondata a Budapest da una donna di nome Rosaria Barsony-Arcidiacono. Secondo i dati open source, Barsony-Arcidiacono avrebbe un dottorato in Fisica dall’University College London e un curriculum impressionante nel campo della cooperazione umanitaria. Tuttavia, dietro questa facciata apparentemente innocua si celerebbe una spietata agente del Mossad, che avrebbe orchestrato l’operazione sin dall’inizio.
La trama inizia più di due anni fa, quando Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ordinò ai suoi di abbandonare l’uso dei cellulari, ritenuti vulnerabili alle intercettazioni israeliane, e passare ai cercapersone, considerati più sicuri. Il Mossad ha sfruttato questa novità per sferrare il colpo sensazionale. Nel maggio 2022, nasce la società ungherese Bac Consulting che fabbrica cercapersone per conto dell’azienda di Taiwan Gold Apollo. Gli agenti israeliani non solo hanno prodotto questi dispositivi, ma li hanno equipaggiati con esplosivi nascosti all’interno delle batterie. I primi cercapersone modificati sono stati consegnati ai militanti di Hezbollah durante l’estate del 2022, ma le forniture sono aumentate esponenzialmente nel corso di quest’anno, arrivando a oltre 4.000 dispositivi.
Martedì scorso è stato deciso di attivare i micidiali pager. Mentre i membri di Hezbollah utilizzavano quelli che credevano essere dispositivi sicuri, le esplosioni hanno causato una vera e propria strage tra i militanti. Il giorno successivo, ulteriori esplosioni hanno coinvolto centinaia di walkie-talkie, causando altre 22 morti e 450 feriti. Anche in questo caso, gli esplosivi erano stati nascosti nei dispositivi. Icom, la compagnia giapponese che produceva i walkie-talkie, ha affermato di aver cessato la produzione di tali modelli più di dieci anni fa, il che lascia aperti molti interrogativi su come il Mossad sia riuscito a manometterli.
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