Un’indagine del New York Times rivela il ruolo segreto degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina, non limitato alle armi, ma esteso a intelligence, strategia e tecnologia. La cooperazione, nata in Germania, ha visto Washington coinvolta più di quanto emerso finora. Nonostante tensioni e rivalità, il rapporto tra i due paesi è rimasto saldo, ora messo alla prova dalla nuova amministrazione Trump
La guerra in Ucraina ha raggiunto un punto di svolta con il presidente Donald Trump che spinge per la sua conclusione. Tuttavia, nei tre anni precedenti alla sua ascesa alla Casa Bianca, Washington e Kiev hanno sviluppato una stretta collaborazione, nota solo a una ristretta cerchia di funzionari, che ha superato la semplice fornitura di armi. Secondo un’indagine del New York Times, gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo ben più attivo nel conflitto, fornendo supporto strategico, tecnologico e di intelligence.
La partnership ha avuto origine presso la base americana di Wiesbaden in Germania, dove funzionari americani e ucraini si sono coordinati quotidianamente per stabilire le priorità. Al vertice dell’alleanza segreta si trovavano il generale ucraino Mykhaylo Zabrodskyi e il generale americano Christopher Donahue, che hanno instaurato un rapporto basato sulla fiducia reciproca. La convinzione alla base della collaborazione era che il supporto statunitense potesse compensare il vantaggio numerico e militare della Russia.
Per assistere gli ucraini nell’uso del loro nuovo arsenale, gli americani hanno creato la ‘Task Force Dragon‘, che ha supervisionato quasi ogni attacco con sistemi Himars, fornendo indicazioni sui bersagli strategici. Nel corso del tempo, l’amministrazione Biden ha progressivamente rimosso alcune delle restrizioni iniziali, pur mantenendo la linea ufficiale che gli Stati Uniti non erano direttamente coinvolti nel conflitto, ma stavano solo sostenendo l’Ucraina.
Tra le concessioni più significative c’è stata l’autorizzazione alla Marina americana di condividere dati di intelligence per attacchi con droni nel 2022. Nel 2024, la collaborazione si è ulteriormente intensificata con l’operazione congiunta ‘Lunar Hail‘ per colpire obiettivi militari russi in Crimea. Inoltre, nella primavera dello stesso anno, le restrizioni sui confini russi sono state allentate, permettendo agli americani di fornire coordinate precise per attacchi mirati in territorio russo.
Nonostante la stretta alleanza, le divergenze tra Kiev e Washington non sono mancate. Gli ucraini percepivano spesso gli americani come autoritari, mentre questi ultimi faticavano a comprendere la riluttanza dei loro alleati nell’accettare le loro direttive. Una delle tensioni più significative si è verificata nell’estate del 2024, quando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deciso di invadere segretamente il territorio russo a Kursk senza avvisare Washington, causando un temporaneo raffreddamento dei rapporti.
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