Un fiume umano di oltre 400.000 persone ha invaso le strade di Roma per rendere l’ultimo saluto a Papa Francesco, scomparso il 21 aprile all’età di 88 anni. La cerimonia funebre, celebrata in Piazza San Pietro, ha visto la partecipazione di 250.000 fedeli, mentre altre 150.000 persone hanno affollato le vie del centro durante il corteo che ha accompagnato il feretro fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove il Pontefice è stato tumulato secondo le sue volontà testamentarie. Ai funerali hanno preso parte 249 delegazioni ufficiali provenienti da tutto il mondo, tra cui capi di Stato, leader religiosi e rappresentanti di organizzazioni internazionali, superando le 169 delegazioni presenti ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 . Tra i presenti, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente francese Emmanuel Macron, il principe William e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha avuto un breve colloquio con Trump prima della cerimonia.
Un dispiegamento imponente di forze per la sicurezza
Per garantire la sicurezza dell’evento, è stato messo in campo un dispositivo eccezionale: oltre 4.500 agenti delle forze di polizia, tra Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, sono stati impiegati durante la giornata, mentre nei tre giorni precedenti sono stati coinvolti più di 10.000 operatori . A questi si sono aggiunti circa 3.000 volontari della Protezione Civile, impegnati nell’assistenza ai pellegrini.
Le Forze Armate italiane hanno avuto un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza dell’evento. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso il suo ringraziamento per l’impegno profuso, sottolineando come l’operazione abbia richiesto un coordinamento straordinario tra le diverse componenti militari e civili. E’ stato, di fatto, mobilitato un dispositivo imponente su richiesta del Ministero dell’Interno e della Protezione Civile.
Per il contrasto alla minaccia dei droni, sono stati schierati a Roma nove team specializzati tra Esercito e Aeronautica Militare, dotati di sistemi anti-drone portatili, radar e disturbatori elettronici di ultima generazione. Un’ulteriore protezione è stata assicurata presso la residenza dell’ambasciatore USA e l’hotel dove alloggiava la delegazione ucraina, con squadre dedicate contro potenziali minacce aeree.
A rafforzare il dispositivo di sorveglianza, la Marina Militare ha posizionato la nave Duilio al largo delle coste laziali, mentre l’Aeronautica Militare ha garantito la “no fly zone” sul cielo della capitale, con sei caccia Eurofighter F-2000, due F-35A, droni MQ-9A e velivoli radar CAEW. Sul fronte sanitario, le Forze Armate hanno allestito un Posto Medico Avanzato e garantito il supporto di oltre 10 ambulanze, tra cui quelle fornite da Carabinieri, Marina e Aeronautica, pronte a intervenire lungo il percorso del corteo e nelle aree di massimo afflusso. Non meno rilevante il contributo logistico: l’Esercito ha messo a disposizione cinque autobus e strutture di accoglienza alla Cecchignola per 2.000 persone, mentre l’Aeronautica ha ospitato oltre 500 pellegrini presso l’aeroporto di Centocelle. Gli aeroporti militari di Pratica di Mare e Ciampino sono stati riservati per l’accoglienza delle numerose delegazioni straniere.
Una cerimonia seguita in tutto il mondo
La messa funebre è stata concelebrata da circa 5.000 tra cardinali, vescovi e sacerdoti, con la presenza di 220 cardinali. La cerimonia è stata trasmessa in diretta mondiale da Vatican News in 15 lingue, inclusi quattro linguaggi dei segni, raggiungendo milioni di fedeli in tutto il mondo. La papamobile utilizzata per il trasporto del feretro era la stessa impiegata da Papa Francesco durante il suo viaggio in Messico nel 2016, donata successivamente al Vaticano.
Immagine rilasciata dalla Polzia di Stato con credits a @massimosestini
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