In piena pandemia, “God save the Queen”

(di John Blackeye) Noi ci accontentiamo di un Premier che si presenta in televisione un paio di volte a settimana per fare il punto della situazione e per anticipare quello che il Governo ha deciso di fare per i giorni successivi.

La Gran Bretagna, ex colonia europea, stasera aspetta invece il discorso della Regina. Inutile dire che quando al mondo si parla di Regina, si parla di lei, della Regina d’Inghilterra, l’immortale oseremmo aggiungere. Tutto passa, tranne la Regina Elisabetta II potrebbe suonare un proverbio inglese se mai qualcuno avesse intenzione di coniarlo.

Sta di fatto che questa sera la Regina Elisabetta II, ha deciso di scendere in campo e parlare alla Nazione e lo ha fatto a modo suo, cioè alla grande. Infatti, non si sa perché, ma trattandosi di una icone a metà fra realtà e fantasia, tra presente e passato, la Regina fa sempre questo effetto e così, ad ascoltarla, non ci sono soltanto i suoi sudditi, ma collegati alla BBC ci sono quasi tutte le TV del mondo, comprese quelle italiane.

Questa volta la Regina si è presentata a reti unificate in tutto il mondo come una Madre di famiglia. Non è venuto fuori il solito distacco che ha sempre voluto mantenere con i suoi sudditi.

Questa sera non abbiamo visto una Regina senza sentimenti, quella austera figura della monarchia inglese che costringe anche figli, nipoti e pronipoti a rispettare il protocollo reale nei rapporti interpersonali.

La Regina è scesa in campo per incoraggiare il popolo inglese a superare questa pandemia, uniti. Questa volta non si è sentito parlare di immunità di gregge ma di utili regole comportamentali da rispettare rigidamente ma altrettanto serenamente. L’invito è stato quello di rispettare le precauzioni, d’altronde è l’unica arma che si può usare contro questo virus e poi è partito un lungo plauso a tutti coloro che, come in ogni altra parte del mondo, escono fuori di casa per lavorare ogni giorno, nonostante l’imperversare del virus, per consentire a noi – ha detto la Regina – di restare tranquillamente a casa.

Verranno tempi migliori, ha detto Elisabetta II, ritorneremo ad incontrarci e ritorneremo alla vita di prima ma oggi occorre prendere tutte le precauzioni, restando in casa ed aspettando che tutto passi.

Ha sicuramente giocato il suo ruolo di leader la Regina Elisabetta questa sera. Come madre della nazione è scesa in campo per sollecitare la stretta osservanza delle regole anticontagio e lo ha fatto cercando di incoraggiare un popolo che come il resto del mondo, si è trovato impreparato ad affrontare una guerra contro uno sconosciuto che sta portando via dalle famiglie centinaia di persone ogni giorno.

Dal punto di vista personale la Regina è apparsa in ottima forma se si considera che a novantaquattro anni non ha usato gli occhiali per leggere il lungo messaggio registrato alla nazione. In tanti vorremmo essere animati dal suo stesso sano ottimismo che gli consente di augurarsi e di augurare ai suoi sudditi, giorni migliori e tempi migliori quando si è sulla soglia del novantaquattresimo compleanno.

Che dire allora. God save the Queen.

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In piena pandemia, “God save the Queen”