INPS, successo per la mostra “Contemporanea, per un’arte responsabile”

Sarà replicata a Roma e in altre città

Si è conclusa con un grande riscontro di pubblico e di critica la mostra “Contemporanea, per un’arte responsabile”, ospitata negli spazi iconici di Palazzo Piacentini a Milano dal 3 al 13 aprile e promossa dall’INPS, nell’ambito del programma di welfare culturale. Un’iniziativa che ha saputo coniugare arte, impegno civile e visione collettiva, restituendo all’istituzione il suo ruolo di motore culturale e custode della memoria.

In un tempo in cui l’arte è chiamata non solo a emozionare ma anche a interrogare e ispirare, la mostra si è imposta come un crocevia di sensibilità, linguaggi e generazioni. Un vero e proprio racconto corale che ha attraversato i confini geografici e generazionali, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva e coinvolgente, capace di accendere domande e generare connessioni, anche tra i giovani. 

Curata da Annalisa Bianco e Valerio Dehò, l’esposizione ha riunito artisti di rilievo internazionale come Raimondo GaleanoRoberto PuglieseHyon Soo KimArthur Duff, Marta Longa e il collettivo Universal Everything, in un dialogo armonioso con il tema “Among Friends” di Miart 2025

Le opere, diverse per forma e linguaggio, si sono intrecciate in un percorso narrativo potente e suggestivo, dando corpo a una visione dell’arte come spazio di relazione, riflessione e responsabilità sui temi dell’Istituto. 

Tra opere, giochi di luce e suoni l’allestimento, curato da Eva Group, ha trasformato Palazzo Piacentini in un laboratorio aperto di bellezza e coscienza. Dall’Atrio al Terrazzo, ogni angolo è diventato teatro di scoperta e meraviglia, grazie a un’organizzazione attenta e partecipata.

Il pubblico ha risposto con entusiasmo: oltre 1300 visitatori hanno varcato le soglie della mostra, registrando il tutto esaurito in pochi giorni, tra di loro anche tanti giornalisti, personalità del mondo dell’arte, della cultura e delle istituzioni. 

Questa prima iniziativa non è stata soltanto una mostra. È stata una dichiarazione d’intenti. Un invito a riconoscere nell’arte non un lusso, ma un bene comune, una forza capace di costruire ponti tra generazioni, culture, esperienze, com’è nel dna di INPS. Una risposta alle indicazioni della nostra Costituzione e dell’OMS che già dal 2019 sostiene la necessità di integrare il welfare con arte e cultura rendendola accessibile a tutti”, afferma il presidente INPS, Gabriele Fava che aggiunge: “L’INPS, attraverso questa iniziativa, rafforza il proprio impegno nel rendere l’arte e la cultura strumenti attivi di cittadinanza, coesione e visione. Una missione che guarda lontano e che parte da un gesto semplice ma radicale: aprire le porte del grande patrimonio dell’Istituto a tutti i cittadini”.

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