Islam e radicalizzazione: allarme intelligence francese sui Fratelli Musulmani. Verona al centro del dossier

di Andrea Pinto

Il fondamentalismo islamico non è più un’ipotesi lontana: secondo un recente e dettagliato dossier dei servizi di intelligence francesi, si tratterebbe di una minaccia concreta e ben radicata in Europa. Al centro delle preoccupazioni vi è l’organizzazione dei Fratelli Musulmani, che secondo il documento sta operando in modo silenzioso ma capillare attraverso moschee, scuole private, centri culturali e soprattutto programmi di formazione per imam.

In particolare, un passaggio del rapporto tocca direttamente l’Italia, e più precisamente Verona. È qui, secondo gli analisti francesi, che si starebbe sviluppando il progetto di quello che potrebbe diventare «il più grande centro di formazione per imam in Europa». Si tratta dell’Istituto Italiano degli Studi Islamici e Umanistici “Bayan”, il quale avrebbe ricevuto fondi da Kuwait attraverso la International Islamic Charity Organisation. Il centro rilascerebbe diplomi riconosciuti per l’insegnamento in contesti scolastici e religiosi su scala continentale.

La segnalazione è stata accolta con allarme dall’europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint, che da tempo denuncia la presenza di “moschee e scuole coraniche nell’ombra, prive di controlli e spesso veicolo di predicazione dell’odio verso l’Occidente”. Cisint sottolinea il rischio di “una sovversione democratica in Europa da parte di cellule fondamentaliste legate ai Fratelli Musulmani, attraverso la formazione religiosa e il proselitismo”.

Il documento francese, che ha spinto il presidente Emmanuel Macron a convocare un Consiglio di Difesa, espone una strategia sistematica di penetrazione nelle istituzioni europee: finanziamenti esteri, propaganda ideologica, imposizione della Sharia, inferiorizzazione delle donne, antisemitismo e rifiuto del pluralismo religioso sono tra i punti cardine elencati dagli analisti. Il pericolo, si legge, è un attacco alla “coesione nazionale” e al principio di laicità che regge le democrazie europee.

Un quadro che trova ulteriori riscontri anche in alcune cronache italiane. A Paderno Dugnano, il tempio dei Testimoni di Geova è stato recentemente acquistato da un’associazione islamica per 550.000 euro, mentre in varie scuole italiane si sono registrati episodi che hanno sollevato polemiche: dalla lezione di un imam in una primaria di Crema, alla chiusura di una scuola di Pioltello per Ramadan, fino alla visita in una moschea di Treviso durante la quale, secondo alcuni genitori, i bambini sarebbero stati invitati a inginocchiarsi.

L’intelligence francese avverte che serve “un’azione risoluta e duratura” per contrastare l’ascesa dell’islam politico, affiancata da una maggiore consapevolezza pubblica e un discorso laico rinnovato. Obiettivo: tutelare le libertà democratiche e proteggere le istituzioni da infiltrazioni che rischiano di minare i principi fondamentali della convivenza civile.

I Fratelli Musulmani

Fondati in Egitto nel 1928 da Hassan al-Banna, i Fratelli Musulmani rappresentano oggi una delle organizzazioni islamiste più influenti e controverse al mondo. Nati con l’obiettivo di riformare la società secondo i principi dell’Islam, il movimento promuove un modello politico in cui la religione guida la vita pubblica e privata. Attivi in numerosi Paesi, dai territori arabi all’Europa, i Fratelli Musulmani si presentano spesso come una rete di associazioni caritatevoli e culturali, ma sono accusati da molti governi di usare queste strutture per diffondere ideologie estremiste e costruire consenso politico. Se in alcune realtà sono considerati una forza riformista moderata, in altre – come Egitto, Arabia Saudita e Russia – sono classificati come organizzazione terroristica, alimentando un acceso dibattito sul loro ruolo effettivo nella società contemporanea.

Subscribe to our newsletter!

Islam e radicalizzazione: allarme intelligence francese sui Fratelli Musulmani. Verona al centro del dossier