Israele posticipa il rilascio di prigionieri palestinesi

Cresce la tensione sul cessate il fuoco a Gaza

di Antonio Adriano Giancane

In un clima di crescente tensione, Israele ha annunciato il rinvio del rilascio di 620 prigionieri palestinesi, previsto per oggi, fino a quando il gruppo militante Hamas non rispetterà specifiche condizioni. Questa decisione mette in evidenza la fragilità dell’attuale cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

L’ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato nelle prime ore di domenica che la liberazione dei detenuti sarà sospesa “fino a quando il rilascio dei prossimi ostaggi non sarà assicurato, e senza cerimonie umilianti“. Questo riferimento riguarda le recenti modalità di consegna degli ostaggi da parte di Hamas, criticate per non conformità al diritto internazionale. In alcune occasioni, Hamas ha presentato gli ostaggi su un palco davanti alla folla, con discorsi prima della loro liberazione, e in altri casi, le bare con i resti degli ostaggi sono state esibite pubblicamente.

Hamas ha respinto le accuse, definendo le cerimonie come una dimostrazione solenne di unità palestinese. Il portavoce di Hamas, Abdul Latif Al-Qanou, ha accusato Israele di utilizzare queste critiche come pretesto per eludere i propri obblighi nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco. Al-Qanou ha inoltre sottolineato che il mancato rilascio dei prigionieri palestinesi, previsto per sabato, rappresenta una violazione dell’accordo da parte di Israele.

Il cessate il fuoco, iniziato il 19 gennaio 2025, è stato mediato da Qatar ed Egitto e prevede uno scambio di ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi. Finora, Hamas ha rilasciato sei ostaggi israeliani, tra cui Avera Mengistu, Tal Shoham, Eliya Cohen, Omer Shem Tov, Omer Wenkert e Hisham Al-Sayed. Le consegne sono state coordinate attraverso il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Tuttavia, restano ancora almeno 62 ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, mentre le famiglie di oltre 600 prigionieri palestinesi attendono la loro liberazione.

Le prospettive per una risoluzione definitiva del conflitto rimangono incerte. Entrambe le parti hanno espresso l’intenzione di avviare colloqui per una seconda fase dell’accordo, mirata alla liberazione di tutti gli ostaggi rimanenti e al ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. Tuttavia, le recenti tensioni e accuse reciproche sollevano dubbi sulla tenuta e sull’efficacia del cessate il fuoco in corso.

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