Bufera relazione tecnica INPS. Salvini a Boeri, “dimettiti”

In una nota congiunta i ministri dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e dell’Economia, Giovanni Tria, hanno commentato la recente relazione tecnica dell’INPS, bollita dalla Ragioneria Generale dello Stato. “In merito alla relazione tecnica che accompagna il Decreto Legge  Dignità, “il ministro dell’Economia, Giovanni Tria ritiene che le stime dell’ INPS sugli effetti delle disposizioni relative ai contratti di lavoro contenute nel decreto siano prive di basi scientifiche e in quanto tali discutibili”. Poi è intervenuto anche il vice premier Matteo  Salvini. “Se il presidente dell’Inps non è d’accordo su niente delle linee politiche del governo, si dimetta. Non so se qualcuno dalla sera alla mattina ha tolto dei numeri o aggiunto dei numeri. So che è un decreto che mira a creare nuovi posti di lavoro e so per certo che ci sono alcuni organismi, penso all’Inps, con cui non ho da fare polemiche personali, perché non mi interessano, che però hanno una visione della realtà che è assolutamente lontana da quella degli italiani, da quella del mondo del lavoro, del mondo delle pensioni”. “Quando il presidente dell’Inps continua a dire, la legge Fornero non si tocca, gli immigrati ci servono, perchè ci pagano le pensioni, questo decreto crea disoccupazione in un mondo normale se non sei d’accordo con niente delle linee politiche, economiche e culturali di un governo e tu rappresenti politicamente, perchè il presidente dell’Inps fa politica, un altro modo di vedere il futuro, ti dimetti”.

Immediata la replica del Presidente dell’inps Tito Boeri

“Le dichiarazioni contenute nella nota congiunta dei ministri Tria e Di Maio rivolgono un attacco senza precedenti alla credibilità di due istituzioni nevralgiche per la tenuta dei conti pubblici nel nostro paese e in grado di offrire supporto informativo alle scelte del Parlamento e all’opinione pubblica. Nel mirino l’INPS, reo di avere trasmesso una relazione “priva di basi scientifiche” e, di fatto, anche la stessa Ragioneria Generale dello Stato che ha bollinato una relazione tecnica che riprende in toto le stime dell’Inps. Quanto al merito, siamo ai limiti del negazionismo economico. Il provvedimento comporta un innalzamento del costo del lavoro per i contratti a tempo determinato e un aumento dei costi in caso di interruzione del rapporto di lavoro per i contratti a tempo indeterminato. In presenza di un inasprimento del costo del lavoro complessivo, l’evidenza empirica e la teoria economica prevedono unanimemente un impatto negativo sulla domanda di lavoro. In un’economia con disoccupazione elevata, questo significa riduzione dell’occupazione. E’ difficile stabilire l’entità di questo impatto, ma il suo segno negativo è fuori discussione. La stima dell’Inps è relativamente ottimistica. Prevede che il 10% dei contratti a tempo determinato che arrivano a 24 mesi di durata non vengano trasformati in altri contratti, ma diano luogo a flussi verso la disoccupazione riassorbiti al termine della durata della Naspi. Non si contemplano aggravi occupazionali legati alle causali. In termini assoluti l’effetto è trascurabile: si tratta dello 0,05% dell’occupazione alle dipendenze in Italia. Da notare che l’effetto, contrariamente a quanto riportato da alcuni quotidiani, non è cumulativo. In altre parole il numero totale non eccede mai le 8.000 unità in ogni anno di orizzonte delle stime. Se l’obiettivo del provvedimento era quello di garantire maggiore stabilità al lavoro e più alta produttività in futuro al prezzo di un piccolo effetto iniziale di riduzione dell’occupazione, queste stime non devono certo spaventare. Spaventa invece questa campagna contro chi cerca di porre su basi oggettive il confronto pubblico. Consapevoli dell’incertezza che circonda le stime svolgeremo, come sempre, il monitoraggio attento, che peraltro la legge ci richiede. Ma sin d’ora, di fronte a questi nuovi attacchi – e a quelli ulteriori del ministro Salvini – non posso che ribadire che i dati non si fanno intimidire”.

Bufera relazione tecnica INPS. Salvini a Boeri, “dimettiti”

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