“I preparativi per la controffensiva sono in dirittura d’arrivo”, ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Oleksy Reznikov in un’intervista televisiva, “non mi limito a sperare, ci credo. Sono convinto che sia stato fatto molto perché la controffensiva abbia successo. Perché se i nostri generali non fossero fiduciosi, sarebbe inutile andare avanti. Tutto deve essere pianificato“, ha detto, citato da Unian. “Oggi stiamo tagliando il traguardo, quando possiamo dire ‘è tutto pronto’ dipende dalla decisione dello stato maggiore”, ha concluso il ministro della Difesa ucraino.
Subscribe to our newsletter!
Le parole di Reznikov arrivano dopo l’ennesimo attacco missilistico condotto dalla Russia, con 3 morti e 40 feriti tra i civili. Almeno 34 persone sono rimaste ferite nella regione di Dnipropetrovsk, come ha reso noto il governatore regione, Serghi Lysak, secondo cui a essere colpito è stato il distretto di Pavlohrad. Tra i feriti anche 5 bambini.
Nel complesso, le forse di Mosca hanno condotto 27 attacchi aerei e hanno effettuato 45 lanci con MLRS contro le posizioni delle truppe ucraine e su aree abitate, provocando morti e feriti tra la popolazione civile”.
Nella regione di Kherson controllata dalle forze ucraine registrata una vittima e 3 feriti. Anche Kiev sarebbe stata obiettivo del raid, ma le difese della capitale hanno neutralizzato missili e droni. Non risultano, infatti, vittime a Kiev, né danni ad edifici e infrastrutture. Secondo i vertici militari ucraini, sono stati intercettati e distrutti 15 dei 18 missili da crociera lanciati dalla Russia.
“Per ogni attacco di questo tipo, gli invasori russi riceveranno la nostra risposta. Nessuna possibilità per l’occupante russo sulla nostra terra! Solo distruzione per il nemico”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto discorso serale.
Il ministero della Difesa russo ha rivendicato i raid sostenendo di aver attaccato siti militari, tra cui depositi di armi e fabbriche di munizioni. Tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti, ha detto il ministero in una nota, riferendo che sono state usate “armi aeree e navali ad alta precisione contro gli impianti militar-industriali ucraini”. “Gli obiettivi dei raid sono stati raggiunti – ha fatto sapere il ministero della difesa – E’ stato distrutto il lavoro delle aziende che fanno munizioni, armi ed equipaggiamento militare”.
Oltre centomila morti e feriti tra le forze russe in Ucraina dal dicembre scorso. La cifra è stata fornita dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, secondo cui, sulla base di informazioni di intelligence degli Stati Uniti, i morti sarebbero oltre 20mila, la metà dei quali provenienti dalle fila del gruppo Wagner.
Yevgeny Prigozhin, capo della compagnia di miliziani, insiste nella sua richiesta al ministero della Difesa russo perché aumenti le forniture di munizioni ai suoi combattenti impegnati nella battaglia per Bakhmut. In un video pubblicato sul suo canale Telegram, il leader del gruppo Wagner ha dichiarato di aver bisogno di almeno 300 tonnellate di proiettili d’artiglieria al giorno per l’assalto alla cittadina dell’Ucraina orientale.
“Trecento tonnellate al giorno corrispondono a 10 container da carico, non molto… Ma ce ne viene fornito non più di un terzo“, ha detto Prigozhin mentre ispezionava scatole di fucili in un magazzino che ha detto essere nella città di Soledar, a nordest di Bakhmut.
In un video precedente, davanti a un edificio distrutto a Soledar, Prigozhin ha detto che il primo maggio è l’anniversario della fondazione di Wagner e che se il gruppo è destinato a morire, “non è per mano dell’esercito ucraino o della Nato, ma per colpa dei nostri bastardi burocrati nazionali“.