La Russia taglia il gas alla Finlandia

Parola d’ordine al Cremlino? Rinforzare il versante occidentale. Entro fine anno oltre duemila nuove armi saranno schierate nelle regioni occidentali con 20 nuove navi da guerra. La Nato si sta espandendo e la risposta di Mosca di fronte alle “crescenti minacce militari” dall’Occidente non è la diplomazia ma il continuo e progressivo armamento.

A preoccupare e non poco Putin è l’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. “Le tensioni continuano ad aumentare nel distretto militare occidentale”, ha detto il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, lanciando l’allarme per il futuro ingresso dei due Paesi nordici nell’Alleanza.

Shoigu sostiene che gli Usa insieme con i Paesi alleati stanno muovendo ai confini oltre 40.000 soldati. Negli ultimi otto anni, ha insistito Shoigu, gli Usa hanno aumentato “di 15 volte i voli dei loro bombardieri strategici in Europa” e solo dall’inizio di quest’anno navi statunitensi hanno condotto missioni nel Baltico avvicinandosi all’exclave russa di Kaliningrad.

La ritorsione è dietro l’angolo e oggi Mosca ha deciso di interrompere la fornitura di gas alla Finlandia. Mosca interrompe così le forniture di gas alla Finlandia, con la motivazione che Helsinki non ha accettato il nuovo sistema di pagamenti che prevede la conversione in rubli delle somme versate in dollari o euro alla Gazprom.

La stessa misura adottata nei confronti di Bulgaria e Polonia il 27 aprile scorso. “Ci siamo preparati con cura a questa situazione e saremo in grado di fornire gas a tutti i nostri clienti nei prossimi mesi“, ha detto l’Ad della compagnia finlandese Gasum, Mika Wiljanen. Le mancate forniture russe dovrebbero essere sostituite con quelle in arrivo attraverso il gasdotto BalticConnector, entrato in servizio nel 2020, che collega la rete finlandese con quella estone e attraverso di questa con gli altri Paesi Ue.

Sulle armi all’Ucraina, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che Mosca sta monitorando da vicino, e si riserva di adottare “misure preventive“, anche per l’eventuale consegna dagli Usa a Kiev di missili antinave Harpoon, ipotizzata da fonti governative e del Congresso americano in dichiarazioni alla Reuters.

Cyberwar. Putin ha accusato Stati occidentali di essere dietro ad una “cyber aggressione contro la Russia“, che pero’ “e’ sostanzialmente fallita perche’ eravamo preparati“.

Mosca lancia un’altra accusa direttamente agli americani, colpevoli di aver incendiato il conflitto per interessi commerciali legati all’industria bellica. Alexander Mikheyev, amministratore delegato di Rosoboronexport, la societa’ che gestisce le esportazioni militari russe, ha accusato gli Usa di diffondere “false notizie” sulla scarsa affidabilita’ delle armi impiegate dall’esercito di Mosca in Ucraina con lo scopo di boicottare le vendite russe sul mercato internazionale.

Mosca ribadisce che possiede una quota mondiale del 20%, contro il 39% degli Stati Uniti. L’opera di disinformazione di Washington, ha aggiunto Mikheyev, non ha pero’ finora funzionato, tanto che la Russia ha conservato un portafoglio ordini pari a 50 miliardi di dollari.

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