L’anti G7 e Nato, la Shangai Cooperation Organization

   

Il vertice della Shangai Cooperation Organization (Sco) non a caso è stato organizzato mentre in Canada si sta svolgendo il G7. Non è un caso nemmeno che Trump avesse parlato di G8, cercando di includere la Russia, tra i grandi della terra.

La Shanghai Cooperation Organization è un’alleanza regionale guidata da Cina e Russia, di cui fanno parte Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan e, dallo scorso anno, anche India e Pakistan. Il vertice, in agenda, prevede approfondimenti sulla cooperazione nella sicurezza e strategie per la connessione dei piani di sviluppo dei Paesi membri dell’alleanza asiatica.

La proposta di Trump riferita alla Russia è stata accolta con freddezza dal Cremlino. “La Russia è focalizzata su altri format”, è stata la risposta, arrivata proprio mentre a Pechino, il presidente russo, Vladimir Putin, era in visita di Stato, ospite del suo omologo cinese, Xi Jinping, che gli ha conferito la medaglia dell’amicizia, istituita per premiare gli stranieri che hanno contribuito a promuovere gli scambi e la cooperazione tra la Cina e il mondo e al mantenimento della pace.

Il vertice della Sco si concluderà domani dopo aver trattato argomenti comuni tipo la lotta contro gli estremismi, i separatismi e il terrorismo, la governance globale e il sistema di commercio multilaterale.

Il vertice sarà inaugurato da un discorso di Xi,  dove  la Cina sosterrà la promozione della propria iniziativa di connessione infrastrutturale euro-asiatica – la “Belt and Road” lanciata nel 2013 dallo stesso presidente cinese durante una visita in Kazakistan – legandola alla connessione dei piani di sviluppo dei Paesi membri.

In qualità di osservatore del vertice ci sarà anche il presidente iraniano, Hassan Rohani, che cercherà la sponda della Cina sul nucleare di Teheran, dopo l’annuncio, il mese scorso, del ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Vienna del 2015.

Fonti vicine agli organizzatori parlano di un intervento a sorpresa del leder nordcoreano Kim Jung un.

Importante anche la presenza del primo ministro dell’India, Narendra Modi che incontrerà il presidente Xi Jinping e altri leader a margine del vertice. Non è ancora noto se ci sarà un colloquio con il presidente del Pakistan, Mamnoon Hussain.

Riguardo all’incontro Modi-Xi, il ministero degli Esteri indiano ha anticipato che sarà incentrato sull’attuazione delle decisioni prese nel vertice informale di Wuhan del 27 e 28 aprile. I due leader hanno deciso di rafforzare la “Closer Development Partnership” partendo dai meccanismi già esistenti, ovvero di potenziare la comunicazione a tutti i livelli, compreso quello militare, allo scopo di costruire fiducia e comprensione reciproca. Ma anche  di trarre vantaggio dalla complementarietà delle due economie, di collaborare per costruire un ordine economico globale aperto e multipolare e di contribuire insieme ad affrontare alcune sfide globali, dalla sicurezza all’ambiente alla riforma delle istituzioni multilaterali.

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