Libia, al Sarraj alza la posta e chiede armi all’Italia

Subito dopo la visita del ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio Fayez al Sarraj, ha inviato  la richiesta di supporto militare ad Ankara per contenere  l’offensiva del lanciata per la presa di Tripoli da parte del generale Khalifa Haftar. La mossa di al Sarraj, scrive la Stampa , non rappresenta uno strappo nei confronti dell’Italia, con cui c’è stato un riavvicinamento con la visita del titolare della Farnesina. La richiesta di aiuto non è stata infatti formulata solo nei confronti di Ankara, spiegano fonti del Gna secondo cui ieri aTripoli vi è stata una riunione di vertice allargata al Consiglio presidenziale e al Consiglio dei ministri. Durante la quale è stata approvata all’unanimità una richiesta di aiuti militari al Governo riconosciuto dalla comunità internazionale, formulata in cinque missive dello stesso tenore e con gli stessi contenuti. I destinatari sono Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Turchia e Algeria, confermano le fonti spiegando come Sarraj abbia voluto lasciare la porta aperta a tutti i partner di riferimento. Al Sarraj ora vuole saggiare la reale disponibilità dei paesi europei, forte dell’appoggio  di Recep Tayyip Erdogan che ha già messo a disposizione droni, blindati, equipaggiamenti e addestratori. E’ pronto anche su richiesta di Tripoli ad inviare cinquemila militari per dare supporto alle forze governative. Per il leader libico quindi la richiesta di aiuto da un parte è un modo per legittimare lo sbarco di truppe di Ankara sul territorio libico, dall’altra per mettere alla prova la reale volontà degli altri interlocutori di intervenire a difesa di sovranità nazionale e integrità del territorio libico che, come lui stesso ha detto a Di Maio non possono essere messe in discussione, né da Haftar né da nessun altro.

L’aiuto turco, tuttavia,  aveva  messo in allarme tutti in Europa a partire da Conte che ha parlato di rischio di trovarci una nuova Somalia nel cortile di casa nel caso di intervento turco nel conflitto.

A metà gennaio ci sarà il vertice di Berlino per discutere di una eventuale soluzione politica del dossier. Un tantino tardi perchè al Serraj con questa nuova richiesta potrebbe favorire l’escalation militare alle porte di Tripoli, vanificando la  soluzione politica voluta dai paesi europei. In settimana, dicono fonti della Farnesina, l’Italia manderà in Libia un alto rappresentante che dipenderà direttamente dagli Esteri. La domanda nasce spontanea, ma non abbiamo già un Ambasciatore da quelle parti?

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