Golan, Israele utilizza nuovo sistema difesa aerea. Altissima tensione con la Siria. Interviene Mosca per garantire confini

Israele ha utilizzato il suo nuovo sistema di difesa aerea sulla frontiera siriana, dove le forze di Damasco, sostenute dalla Russia, hanno fatto convergere i ribelli. Mosca ha chiesto un incontro  “urgente” con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Netanyahu ha programmato di incontrare il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e il suo capo delle forze armate, il generale Valery Gerasimov, nel corso della giornata, una visita che il leader israeliano ha dichiarato di aver organizzato la settimana scorsa su richiesta del presidente russo Vladimir Putin.

Israele è in massima allerta mentre il presidente siriano Bashar al-Assad sta riprendendo  il terreno ai ribelli nel sud-ovest del paese, portando le sue forze militari  vicino alle alture del Golan, occupate da Israele.
Israele ha lanciato  due missili intercettori David’s Sling su alcuni razzi che sono caduti però  all’interno del territorio siriano e che erano stati lanciati in seguito ai  combattimenti interni.
È stato il primo utilizzo operativo del mid-range David’s Sling israeliano, prodotto con la società  statunitense Raytheon. L’incidente ha innescato le sirene nel nord di Israele e sul Golan,  molti residenti hanno dovuto ricorrere ai  rifugi.
Una fonte israeliana informata sull’attivazione del David’s Sling  ha detto che i missili intercettori sono stati lanciati dopo che alcune valutazioni ritenevano  che i due missili siriani SS-21 avrebbero colpito la parte israeliana del Golan. Quando i sensori israeliani si sono resi conto  che sarebbero atterrati sul lato siriano, i David’s Sling sono stati fatti esplodere in aria prima che raggiungessero l’obiettivo.
La fonte ha chiesto l’anonimato perché l’esercito israeliano doveva ancora condurre un’indagine formale interna. Alla domanda se gli Stati Uniti fossero stati informati dell’incidente, la fonte ha dichiarato: “Sono certo che  avverrà in futuro, in quanto vi sono interessi comuni”.
L’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme ha  chiesto al Pentagono delucidazioni che tarderebbero ad arrivare.
Netanyahu ha avuto, quindi, un colloquio con Putin a Mosca l’11 luglio scorso. La  preoccupazione israeliana è dovuta al fatto che  Assad potrebbe non rispettare l’accordo di smilitarizzazione del 1974 sul Golan e permettere ai suoi alleati Hezbollah iraniani e libanesi di schierarsi sulle alture del Golan a ridosso di Israele.
La Russia ha detto di voler preservare  la separazione delle forze in campo sulla frontiera. Il delegato di Lavrov, Grigory Karasin, ha dichiarato ai media russi che il viaggio del ministro degli Esteri è stato “urgente e importante”.
Netanyahu, in una trasmissione, ha detto che avrebbe detto agli inviati che “Israele insiste sul fatto che l’accordo della  separazione delle forze militari tra noi e la Siria sia onorato, poiché  onorato per decenni fino allo scoppio della guerra civile in Siria”.
Ha inoltre ribadito che “Israele continuerà ad agire contro qualsiasi tentativo dell’Iran e dei suoi alleati  di radicarsi militarmente in Siria”.
La televisione di stato siriana ha detto oggi che un attacco aereo israeliano ha colpito un posto militare nella città di Misyaf nella provincia di Hama, in Siria, causando solo danni materiali. L’esercito israeliano ha rifiutato di commentare.
Sempre domenica, centinaia di soccorritori siriani  “i Caschi bianchi” e le loro famiglie sono fuggiti precedendo  le forze governative e sono andati  oltre il confine con la Giordania con l’aiuto di soldati israeliani e occidentali.
Lunedì, Damasco ha condannato l’evacuazione come “operazione criminale” intrapresa da “Israele”.  L’ambasciata russa in Israele ha twittato che i caschi bianchi erano “militanti”, collegati ai  ribelli islamici della Siria.

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