Iran, gli otto punti contestati dal Pentagono

Il Pentagono ha detto venerdì che sta esaminando, nella maniera più ampia, le misure per contrastare l’Iran dopo che il presidente Trump ha detto di rivedere la posizione americana rispetto all’accordo sul nucleare firmato dall’Amministrazione Obama. In una dichiarazione, il portavoce del Pentagono Maj. Adrian Rankine-Galloway ha detto che la revisione della strategia globale include anche attività di cooperazione in materia di sicurezza, con gli alleati. “Stiamo identificando nuove aree in cui lavoreremo con gli alleati per esercitare pressioni sul regime iraniano, neutralizzare le sue influenze destabilizzanti e limitare la sua proiezione aggressiva, in particolare il suo sostegno a gruppi terroristici e militanti”. La dichiarazione, tuttavia, non faceva trapelare alcuna indicazione sulle nuove aree. Venerdì scorso, Trump ha sconvolto l’accordo sul nucleare con Iran dell’era Obama e si è impegnato a confrontarsi con Teheran su altri problemi, dai suoi test di missili balistici al suo sostegno a gruppi come gli Hezbollah. In attesa delle decisioni del Congresso per dire se l’Iran stia rispettando o meno l’accordo nucleare, Trump ha rifiutato di effettuare la certificazione dello stesso, lanciando un chiaro segnale a Teheran.

Il Pentagono, quindi, ha elencato i punti per i quali l’Iran è stata messa sotto esame ed osservazione:

  • sviluppo e proliferazione dei missili balistici;
  • supporto materiale e finanziario al terrorismo e all’estremismo;
  • supporto al presidente siriano Bashar Assad e alle “atrocità contro il popolo siriano” ;
  • l’ostilità “inesorabile” verso Israele;
  • minaccia continua alla libertà di navigazione, nel Golfo Persico;
  • cyberattacks contro gli Stati Uniti, Israele e gli alleati degli Stati Uniti e partner del Golfo;
  • abusi “gravi” dei diritti umani;
  • detenzione di stranieri, compresi i cittadini degli Stati Uniti, senza giusto processo e con accuse di opportunità.

Il segretario alla difesa James Mattis e il capo di stato maggiore Joseph Dunford hanno più volte affermato che rimanere nell’accordo nucleare con l’Iran è nell’interesse nazionale statunitense, a patto che ci sia vera dimostrazione di collaborazione della controparte.

Ma hanno anche detto che gli Stati Uniti devono continuare a fronteggiare le altre attività malevoli dell’Iran.

Tante sono le attività dell’Iran che non fanno protendere ad una continuazione dei rapporti, considerati gli otto punti elencati dal Pentagono.

fonte The Hill

Iran, gli otto punti contestati dal Pentagono

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