Usa Cina si incontrano per trattare sui dazi

La Cina ha comunicato, al termine di un incontro ad alto livello con gli ufficiali del commercio statunitense domenica,  che le trattative non avranno effetto se Washington andrà avanti e promulgherà le tariffe sulle importazioni cinesi. La dichiarazione è arrivata un’ora dopo che un incontro tra il segretario al Commercio degli Stati Uniti Wilbur Ross e il vice premier cinese Liu He che mirava a trovare un modo per ridurre il deficit commerciale dei paesi. Ross, che è arrivato sabato a Pechino per due giorni di colloqui, ha spiegato all’inizio della riunione che aveva avuto discussioni “amichevoli e franche” su specifici articoli di esportazione con funzionari cinesi. Ma dopo che le due squadre hanno concluso le discussioni nella guesthouse dello stato di Diaoyutai, se ne sono andate senza fare dichiarazioni ai giornalisti. In seguito, l’agenzia di stampa cinese Xinhua ha pubblicato una dichiarazione del governo cinese secondo cui le due parti avevano fatto “progressi positivi e concreti” e avevano avuto una  “buona comunicazione” in settori come l’agricoltura e l’energia. Ciononostante, le trattative negoziate dalle due delegazioni  “non avranno effetto” se gli Stati Uniti impongono tariffe minacciose sulle importazioni cinesi, ha sottolineato la Xinhua. Martedì Washington ha annunciato a sorpresa che imporrà dazi doganali per 50 miliardi di dollari alle importazioni cinesi, nonostante in precedenza abbia accettato di sospendere le tariffe. La Cina aveva criticato la vicenda, dicendo che “non aveva paura di combattere una guerra commerciale”. La delegazione di Ross includeva l’ambasciatore degli Stati Uniti in Cina Terry Branstad e diversi funzionari dell’agricoltura e dell’energia. Liu è stato coinvolto nelle trattative dal Ministro del Commercio Zhong Shan e dal governatore della banca centrale Yi Gang. Questo è stato l’ultimo di una serie di visite reciproche di funzionari cinesi e statunitensi intesi a risolvere le frizioni commerciali tra le due maggiori economie del mondo. Al centro del conflitto c’è il desiderio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di ridurre il deficit commerciale di 375 miliardi di dollari con la Cina e di frenare il sostegno statale di Pechino per le imprese high-tech e il presunto furto di proprietà intellettuale. Durante una visita di Liu a Washington il mese scorso, la Cina ha accettato di aumentare le importazioni USA, in particolare in agricoltura ed energia, al fine di ridurre il deficit, ma ha rifiutato di impegnarsi in un obiettivo specifico. Il conflitto evidenzia anche la crescente competizione delle potenze mondiali nell’alta tecnologia, con Washington che critica il trattamento preferenziale di Pechino per le imprese di tecnologia e la mancanza di condizioni di parità per i player stranieri. La Cina ha promesso di aprire ulteriormente i suoi mercati e ridurre le tariffe su oltre 1.000 beni di consumo.

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