Mosca: una grande dimostrazione militare e pochi alleati

Aniello Fasano

È andata in scena venerdì 9 maggio la grande parata russa, in occasione dell’80° anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista. Imponenti le misure di sicurezza in tutta Mosca, dove  l’intero centro città è stato bloccato al traffico, tante stazioni della metropolitana chiuse e il blocco anche dell’accesso a Internet. Molti russi temevano che l’Ucraina potesse usare uno dei suoi droni a lungo raggio per colpire la città il giorno della parata, soprattutto dopo che un attacco di droni ucraini ha costretto alla chiusura di tutti e quattro i principali aeroporti di Mosca all’inizio di questa settimana. Sembrerebbe questo il motivo dell’enorme tetto sulle tribune progettate per proteggere le autorità da un eventuale  attacco di droni ucraini. 

La parata di venerdì è stata la più grande dall’invasione dell’Ucraina, secondo i dati forniti dal Ministero della Difesa russo. Oltre 11.500 militari, uomini e donne, hanno preso parte, ha dichiarato il Ministero della Difesa russo. Tra loro c’era un reggimento di truppe cinesi e truppe di alcune ex nazioni sovietiche vicine a Mosca. Centottanta veicoli militari, tra cui carri armati, obici e lanciamissili nucleari hanno attraversato la piazza e si è conclusa con il sorvolo di jet russi. Una fastosa cerimonia sulla Piazza Rossa pensata per porre Mosca al centro di un ordine mondiale in ascesa, ma soprattutto non occidentale. Insieme ai generali nordcoreani e ai leader di Cina e Brasile, il presidente russo Vladimir Putin ha ridisegnato gli equilibri geopolitici, in cui le fortune globali di Mosca sembrano crescere grazie all’approccio favorevole alla Russia adottato dal presidente Trump.

Come riporta il New York Times, nonostante l’apparente apertura di Trump a trattare con Putin, nessun alto funzionario americano era presente alla parata del Giorno della Vittoria, il momento patriottico annuale più importante del calendario russo. Putin era invece circondato da oltre 20 leader stranieri provenienti da paesi in gran parte neutrali o ostili all’Occidente. La televisione di stato russa ha mostrato Putin con il presidente cinese Xi Jinping. Presenti anche il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il presidente serbo Aleksandar Vučić. Lo slovacco Robert Fico è stato l’unico leader di un paese dell’Unione Europea. Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, non ha partecipato alla parata e le truppe nordcoreane non hanno attraversato la piazza come molti si aspettavano.

La Russia ha cercato di mostrare al mondo che, nonostante gli sforzi occidentali di isolare Putin dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022 l’elevato numero di dignitari stranieri presenti risultava invece la prova dell’influenza globale della Russia. Il commercio con la Cina ha contribuito a mantenere a galla l’economia russa, mentre le truppe nordcoreane hanno aiutato la Russia a cacciare le truppe ucraine dalla porzione di territorio russo che l’Ucraina ha conquistato l’anno scorso.

Putin ha fatto solo un breve riferimento alla guerra in corso, affermando che la Russia è impegnata in una “giusta lotta” e che “l’intero Paese, la società e il popolo sostengono i partecipanti all’operazione militare speciale”. Un reggimento di 1.500 soldati russi che hanno preso parte alla guerra ha marciato attraverso la piazza e a un certo punto anche droni utilizzati in Ucraina, trasportati su camion lungo le tribune al suono di una banda militare.

A tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina, la dimostrazione di potenza militare non rispecchia affatto la Russia di allora sul campo di battaglia. L’esercito del Paese non ha ottenuto una vittoria decisiva in Ucraina ma solo progressi graduali negli ultimi mesi. Anche l’economia russa ha subito un rallentamento a causa del calo dei prezzi del petrolio e dei tassi di interesse mantenuti elevati nel tentativo del Paese di contenere l’inflazione.

Complessivamente, Negli ultimi decenni, la festa del Giorno della Vittoria del 9 maggio è stata una rara commemorazione unificante in Russia e in tutta l’ex Unione Sovietica, dato che circa 27 milioni di sovietici persero la vita durante la Seconda Guerra Mondiale. Putin fomenta le divisioni tentando di usare il trionfo sovietico del 1945 per legittimare l’invasione dell’Ucraina, dove la Russia, secondo il Cremlino, starebbe combattendo i “nazisti”.

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