Nuovi confini e neutralità per l’Ucraina? Esiste già un piano segreto

(di Massimiliano D’Elia) La diplomazia starebbe già lavorando nel ridisegnare i nuovi confini dell’Ucraina, mentre il segretario generale dell’Onu Guterres ha incontrato prima Putin e poi Zelensky per mediare e portare proposte accettabili da parte dei contendenti. Alla base ci sarebbe l’auspicata neutralità dell’Ucraina con una forza Onu di interposizione con funzioni di “Peace Keeping”. Al riguardo a chiarisci le idee, in un breve video, il nostro capo redattore della rubrica “OSSERVATORIO DI POLITICA INTERNAZIONALE“, Giuseppe Paccione.

Giuseppe Paccione, capo redattore “OSSERVATORIO DI POLITICA INTERNAZIONALE”

Come scrive il Messaggero dietro le quinte del Consiglio di sicurezza Usa vi sarebbe chi lavora a ridisegnare i possibili scenari geo-politici che emergeranno dal conflitto.

Il consigliere scientifico di Limes, Germano Dottori, ha rivelato alcune indiscrezioni che filtrano nelle cancellerie occidentali, per cui le mappe e le relative nuove frontiere sarebbero già quasi definite ma solo l’andamento della guerra potrebbe imporle a Zelensky. I movimenti sul terreno fanno pensare a obiettivi precisi di conquista territoriale mirati a ridefinire i nuovi territori.

Alla base dei lavori la richiesta di Putin del riconoscimento della sovranità russa su Crimea e Donbass. Secondo l’Institute for the Study of War, il comando unico del generale Dvornikov ha in effetti impresso un cambio di marcia alla campagna militare, con i battaglioni tattici russi che pur indeboliti si sono ricostituiti, rafforzati e concentrati e sono adesso impegnati in un’avanzata sistematica, che punta ad allargare la fascia di contatto e a circondare le truppe ucraine nell’Est del Paese. La linea di più rapido progresso dei russi è quella che va da Kharkiv verso Sud. Il centro nevralgico è rappresentato da Izyum, da dove si stanno spingendo in direzione sud-ovest verso Barvinkove e sud-est a Slovyansk.

L’obiettivo è quello di dividere il territorio dell’Ucraina rendendo territorio russo la parte ad est del fiume Dniepr, che permetterebbe di completare la conquista di tutta la fascia costiera sul Mare d’Azov. Un’altra direttrice rischia di aprirsi a sud-ovest, nel tentativo di coinvolgere la Transnistria e la Moldova per creare un nuovo fronte e puntare a Odessa sul Mar Nero.  

Ridisegnare nuovi confini ed addivenire alle richieste di Putin significherebbe, però, ufficializzare la vittoria di Mosca nella guerra contro Kiev, vanificando gli sforzi della resistenza ucraina e soprattutto delle migliaia di morti tra i civili, in alcuni casi barbaramente ammazzati. Costituirebbe una sconfitta per l’Occidente che tanto ha fatto in termini di intelligence, addestramento delle forze militari e paramilitari per non parlare dei miliardi di dollari impiegati per la fornitura di sofisticati sistemi d’arma. Poi, come sostiene l’Ambasciatore Stefanini, vi è il problema degli oltre 5 milioni di profughi da far rientrare. Dove? Le loro case sono , per la maggior parte, ad est del fiume Dniepr. A contrastare il progetto di pace che prevede di ridisegnare i nuovi confini dell’Ucraina vi è la dichiarata volontà Usa di indebolire l’esercito russo per anemizzare ogni altra futura velleità di invasione dei Paesi confinanti. Per ora il progetto dei nuovi confini rimane segreto, in attesa dell’evoluzione del conflitto sul campo, nelle prossime due settimane.

Risoluzione Onu n. 377 del 1950

Sulla possibilità giuridica vi è un precedente esplicitato dalla risoluzione Onu n. 377 “Uniting for Peace” del lontano 1950 nella controversia coreana.

Nuovi confini e neutralità per l’Ucraina? Esiste già un piano segreto

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