La Germania lascia Operazione Sophia. Salvini:”Se qualcuno si fa da parte, per noi non è certo un problema”

La Germania sospende la partecipazione all’operazione ‘Sophia’, lo spiegamento navale dell’Ue per contrastare la tratta di esseri umani attraverso il Mediterraneo. Secondo le informazioni ricevute dalla Dpa, dopo il dispiegamento della fregata ‘Augusta’, nessun’altra nave della marina tedesca parteciperà.

La decisione di Berlino sarebbe la conseguenza della riluttanza del governo italianoa permettere ai rifugiati di sbarcare, riferisce ancora la Dpa. Davanti alla Commissione Difesa ed Esteri, il generale Eberhard Zorn ha spiegato che la nave ‘Augusta’ avrebbe dovuto essere sostituita all’inizio di febbraio dalla nave ‘Berlin’, ma questo non avverrà. La ‘Berlin’ si terrà comunque pronta e potrebbe essere nel Mediterraneo nel giro di due settimane, se la decisione verrà annullata.

SALVINI – ”La missione Sophia aveva come mandato di far sbarcare tutti gli immigrati solo in Italia e così ha fatto, con 50.000 arrivi nel nostro Paese – dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini -. Se qualcuno si fa da parte, per noi non è certo un problema”.

Operazione EUNAVFOR MED Sophia è solo uno degli elementi di una più ampia risposta globale dell’UE alla questione migratoria, che cerca di affrontare non solo la sua componente fisica, ma anche le sue cause profonde, compresi conflitti, povertà, cambiamenti climatici e persecuzioni. Il mandato principale della missione è quello di intraprendere sforzi sistematici per identificare, catturare e sbarazzarsi di navi  sospettate di essere utilizzate da trafficanti di migranti, al fine di contribuire a più ampi sforzi dell’UE per distruggere il modello commerciale del traffico di esseri umani nel Mediterraneo centrale meridionale e prevenire l’ulteriore perdita di vite umane in mare. Come  concordato dagli ambasciatori dell’UE in seno al comitato di sicurezza il 28 settembre, l’operazione è passata alla fase 2 delle acque internazionali, che comporta l’imbarco, la ricerca, il sequestro, in alto mare, delle navi sospettate di essere utilizzate per contrabbando o traffico di esseri umani. Lo scorso 20 giugno il Consiglio ha prorogato fino al 27 luglio 2017 il mandato dell’operazione Sophia, rafforzandolo la missione con l’aggiunta di due compiti aggiuntivi:
addestramento delle guardie costiere e della marina libiche;
– contribuire all’attuazione dell’embargo sulle armi delle Nazioni Unite in alto mare al largo delle coste della Libia.

Perchè la missione si chiama Sophia

Sophia è una bambina nata il 24 agosto 2015 alle 04.15 a bordo della fregata tedesca Schleswig-Holstein, che opera nel Mar Mediterraneo centrale come parte della task force EUNAVFOR MED. Nata da una madre somala recuperata insieme ad altri 453 migranti e sbarcata la sera dello stesso giorno nel porto di Taranto, Sophia prende il nome dalla nave tedesca dedicata alla principessa prussiana Sophia di Schleswig-Holstein (8 aprile 1866 – 28 aprile 1952).

Suggerirò agli Stati membri di cambiare il nome della nostra operazione: invece di chiamarla EUNAVFOR MED, suggerisco di usare il nome: Sophia. Onorare la vita delle persone che stiamo salvando, la vita delle persone che vogliamo proteggere e trasmettere il messaggio al mondo che combattere i contrabbandieri e le reti criminali è un modo per proteggere la vita umana”.

 

 

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