Corpo Militare della Croce Rossa e Crocerossine, demansionati per Legge. Uno scandalo tutto italiano

Molto interessante l’intervista che Nadia Donato ha fatto all’avvocato Enzo Gigante circa il “dramma” che la Croce Rossa Italiana sta vivendo a causa di provvedimenti legislativi  “scellerati” che i vari governi a partire dal 2016 hanno fatto senza comprenderne la “ratio”. L’avvocato Gigante ha deciso di seguire e difendere  la causa di questi mirabili servitori dello Stato che dai primi anni del 1900 hanno sempre costituito per il Paese un riferimento per le professionalità messe in campo e per l’organizzazione operativa di tutto rispetto.

La rilevanza dell’opera sul campo della Croce Rossa venne sancita il 4 giugno del 2004, dove nella riunione del Consiglio dei Ministri venne riconosciuto pubblicamente l’alto profilo internazionale dell’Associazione. Dopo soli sei anni, nel 2010, inizia il calvario, quando il Parlamento delega il Governo a “riorganizzare la Croce Rossa Italiana“. Il D.lvo n. 178 del 2012 trasforma l’Ente Pubblico Internazionale riconosciuto nel  2004 in Associazione Privata ad interesse pubblico. In sostanza un’entità privata senza soldi privati che opera con denaro pubblico. Una stortura incostituzionale che non ha precedenti.

Non finisce qui l’opera di spacchettamento. Il glorioso Corpo Militare Ausiliario delle Forze Armate, composto da personale altamente qualificato ed assimilato in tutto e per tutto al personale militare (indossano l’uniforme dell’Esercito, gli stessi gradi e le stesse regole giuridiche ed amministrative) subisce un torto dalla portata “indefinibile” per l’oscenità degli effetti sul personale. Il Governo Monti e quelli successivi “congedano” l’intero Corpo Militare con un provvedimento fatto da un Commissario civile, il presidente della Croce Rossa Francesco Rocca. A dire dell’Avvocato Gigante senza alcun titolo.

Come noto per poter congedare il personale militare secondo il D.L. , 16 e 90 del 2010, ci sono motivazioni particolari e ben definite, quali la non idoneità sanitaria, sentenze passate in giudicato con una penna di 1 anno e così via. Sul fatto che Rocca abbia congedato il personale del Corpo Militare, a dire dell’Avvocato Gigante, si è espresso il Tar del Lazio confermando l’incostituzionalità del provvedimento.

Dopo il 2010 quindi il Corpo Militare Ausiliario delle Forze Armate, viene rinominato in CORPO MILITARE VOLONTARIO DELL’ASSOCIAZIONE DELLA CROCE ROSSA. Una stortura che grida vendetta. Anche la nuova denominazione, solo leggendola, fa comprendere il pasticcio normativo fatto. A questo punto si pone un’altro problema come “trattare” i 3oo militari dell’ex Corpo Militare? Il D.Lvo n. 178 del 2012 scioglie i dubbi dopo una riunione tra Sanità, Difesa e Funzione Pubblica. Metterli in “mobilità obbligatoria”. Il 14 novembre 2015 il Ministro Madia di concerto con la Boschi approvano un D.Lvo con cui danno pratica attuazione alla “MOBILITA’ OBBLIGATORIA” del personale entro il 20 dicembre 2016. I militari tramite una piattaforma web della funzione pubblica hanno dovuto scegliere la sede tra i 1076 posti resi disponibili dal Ministero di Grazia e Giustizia. Tali posizioni in seguito hanno visto l’aggiunta di ulteriori posizioni presso il MIUR con la qualifica ATA. ATA vuol dire fare assistenza, poco meno di un bidello. Parliamo di Marescialli anziani che hanno salvato vite umane e ricoperto incarichi superiori ad essere  demansionati per Legge. In una scuola di Bari, racconta l’Avv. Gentile, un maresciallo pluridecorato oggi deve accompagnare i bimbi di appena 5 anni in bagno ed assicurarsi che si puliscano dopo aver espletato i servizi. Tutto in barba al D.Lvo 178 che fissa le regole per il transito tra le varie amministrazione dove il principio cardine è il “MANTENIMENTO DELLE STESSE FUNZIONI”. In alcuni casi più “scandalosi” i poveri militari del Corpo hanno dovuto subire anche il dimezzamento degli stipendi, andando, anche in questo caso, contro le Leggi che tutelano questo diritto acquisito.

Stessa sorte è riservata alle crocerossine che oltre ai provvedimenti che le vedranno, nel tempo, scomparire del tutto, ora devono rinunciare anche a stemmi e gradi sulle loro divise, ovvero possono fregiarsi solo quando in servizio (operazioni sul campo).

Gli italiani devono sapere cosa può accadere semmai imbrigliati in norme e Leggi fatte con i piedi per motivazioni/interessi incomprensibili.

INTERVISTA COMPLETA FATTA ALL’AVVOCATO Enzo Gigante

Corpo Militare della Croce Rossa e Crocerossine, demansionati per Legge. Uno scandalo tutto italiano