Un’indagine dei Carabinieri della Compagnia di Cassino ha portato alla luce un sistema ben organizzato che consentiva il rilascio e il rinnovo illegittimo di patenti di guida attraverso certificati medici falsificati. Tre persone, di età compresa tra i 48 e i 54 anni, sono finite al centro dell’inchiesta con accuse gravi: falsità ideologica e materiale, anche commessa da privati.
I tre indagati, residenti ad Alatri (FR), Valmontone (RM) e Colleferro (RM), sono stati raggiunti da misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Cassino: uno agli arresti domiciliari, due sottoposti all’obbligo di dimora e firma. Il provvedimento è stato eseguito nella mattinata di oggi, ma il procedimento è ancora nella fase preliminare: gli accusati potranno presentare le loro difese come previsto dal Codice di Procedura Penale.
Il sistema illecito
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il sistema si fondava sulla complicità di un soggetto che, dietro pagamento di somme comprese tra i 2.000 e i 6.000 euro, rilasciava false certificazioni di idoneità alla guida. I “clienti” erano spesso soggetti con precedenti per abuso di droghe, alcol o con alterazioni psicofisiche, che avrebbero dovuto essere valutati da apposite commissioni mediche.
Grazie a documentazione sanitaria contraffatta – analisi delle urine, certificazioni psichiatriche, attestati clinici – questi individui riuscivano ad ottenere o rinnovare la patente di guida senza sostenere i controlli necessari. Le Prefetture coinvolte, una volta ricevute le segnalazioni dai Carabinieri, hanno già avviato le procedure per l’annullamento di circa cinquanta abilitazioni.
Un’indagine partita da una segnalazione
L’indagine ha avuto origine nel dicembre 2022 grazie a una segnalazione della Commissione Medica Locale della ASL di Cassino, che aveva rilevato anomalie in alcune richieste di rinnovo patente: documenti sospetti e firme presumibilmente falsificate. L’approfondimento dei Carabinieri ha rivelato un sistema ben radicato che, secondo le prime stime, avrebbe coinvolto oltre un centinaio di persone in tutta la provincia e nei comuni limitrofi.
Controlli rafforzati e nuove verifiche
L’inchiesta ha spinto le autorità sanitarie e le Prefetture ad avviare controlli incrociati su tutti i documenti clinici presentati negli ultimi due anni per il rilascio o rinnovo delle patenti. In parallelo, è stato aperto un fascicolo per verificare eventuali responsabilità aggiuntive all’interno degli enti sanitari o amministrativi coinvolti.
Un caso non isolato
L’episodio di Cassino richiama alla mente analoghe operazioni avvenute in altre regioni italiane, come quella che, pochi mesi fa, ha coinvolto oltre trenta persone tra Sicilia, Puglia e Lombardia. In quel caso, gli indagati favorivano i candidati agli esami di guida tramite suggeritori esterni o dispositivi elettronici.
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