Pentagon leaks – Individuata la talpa. Nei documenti c’è anche l’Italia

ll responsabile della fuga di centinaia di documenti riservati del Pentagono potrebbe essere un giovane razzista appassionato di armi che lavorava in una base militare e che stava cercando di impressionare, con le sue rivelazioni, un gruppo di una chat su Internet. Il Washington Post ha intervistato un membro adolescente del gruppo, che ha descritto l’uomo, indicato con le iniziali “OG”, mostrando la corrispondenza online, fotografie e video. Il Post ha anche visto un video dell’uomo in un poligono di tiro con un grosso fucile, che “urla una serie di insulti razzisti e antisemiti alla telecamera, poi spara diversi colpi contro un bersaglio”.

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I documenti classificati messi in rete hanno svelato la strategia dell’Ucraina per la controffensiva primaverile e l’attività di spionaggio degli Stati Uniti su alleati e partner.

Si avvalora la tesi che la fuga di notizie non sia stata un’operazione di intelligence finalizzata a screditare gli Stati Uniti, ma più probabilmente la conseguenza di una politica del Pentagono di concedere autorizzazioni di sicurezza top secret a un numero enorme di membri del servizio, civili e appaltatori.

Il numero di dipendenti e appaltatori nell’intero governo degli Stati Uniti con autorizzazione top secret è di circa 1,25 milioni.

OG sembra aver agito su un server originariamente creato nel 2020 sulla piattaforma di messaggistica Discord da un piccolo gruppo di appassionati di armi e giocatori. Il gruppo aveva diversi nomi, ma il più delle volte era conosciuto come Thug Shaker Central. A partire dallo scorso anno, si dice che OG abbia pubblicato i documenti su un canale sul server che ha chiamato “Bear vs Pig“, un riferimento alla guerra in Ucraina ma anche un video virale che mostra i maiali che combattono contro un orso nero.

Tra i vari Paesi citati nei documenti risulta anche l’Italia nel capitolo “La risposta europea al conflitto Russia-Ucraina in corso”. Nel dossier si analizza la posizione di 38 governi (Ue+Uk+Paesi balcanici), rispetto alla fornitura di armi e munizionamento all’Ucraina.

La Serbia si sarebbe rifiutata ad addestrare soldati ucraini, inviando comunque segretamente armamenti a Kiev. Il documento è classificato come segreto/Noforn (da non condividere con paesi stranieri fuori dagli Usa).

II ministro della difesa serbo Milos Vucevic ha così commentato la notizia: “La Serbia non ha mandato e non mandarà missili o munizioni a Kiev“. (posizione comprensibile vista la sintonia storica della Serbia con la Russia).

Per quanto riguarda l’Italia si parla della fornitura di armi all’ Ucraina: obici F1170, mezzi, mine, proiettili e il sistema per la difesa anti-aerea Samp-T.

I nostri servizi di intelligence hanno esaminato i documenti incriminati senza trovare nessuna congettura sul nostro Paese. Il Pentangono, tuttavia, non riesce a capire quanti documenti siano stati trafugati e non esclude altre pubblicazioni in rete nei prossimi giorni anche se la presunta talpa sarebbe stata individuata.

Il timore è che potrebbe emergere l’elenco secretato dei sistemi d’arma che Roma ha deciso di fornire alla causa ucraina. Fonti governative italiane hanno fatto sapere a Repubblica che non esiste alcuna informazionie che possa mettere in imbarazzo l’esecutivo e l’Italia.

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