Usa impone nuove sanzioni a Cina e Corea del Nord

Steven Mnuchin, segretario del Tesoro americano, 24 ore dopo l’annuncio fatto dal presidente Donald Trump di reinserire la Corea del Nord nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo dichiara che gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro organizzazioni della Corea del Nord e 13 società cinesi che hanno rapporti commerciali con il regime di Pyongyang. Queste sono infatti accusate di dare una mano a aggirare le restrizioni contro il regime nordcoreano, adottate a livello internazionale per convincere il dittatore Kim Jong-un ad abbandonare le aspirazioni nucleari.

Le sanzioni nello specifico riguardano: un privato, tredici società cinesi, tra cui quattro specializzate nel commercio, e 20 navi mercantili. E’ la prima volta che viene preso di mira il consumo commerciale quotidiano, spiega alla Reuters, Peter Harrell, un esperto in materia, studioso del Center for a New American Security. La nuova amministrazione americana è alla guida di uno sforzo globale, soprannominato dal presidente “Pressione Massima”, che ha l’obiettivo di spingere i Paesi a metter fine a transazioni commerciali e finanziarie con il regime.

Le ultime sanzioni confermano inoltre il piano americano volto a incrinare i rapporti commerciali tra Cina e Corea, ritenuto una chiave importante di pressione su Pyongyang per convincerla a metter fine allo sviluppo del programma missilistico, che al pieno delle sue capacità potrebbe arrivare a colpire gli Stati Uniti.

Nella lista compaiono anche diverse compagnie nordcoreane che inviano operai in Paesi stranieri come Russia, Polonia, Cambogia e Cina. Le autorità americane hanno infatti detto di voler bloccare la valuta pregiata che l’isola ricava dall’esportazione di manodopera.

Foto: lastampa.it

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