Berlusconi a Renzi, "Nessuno scherzo" sulla legge elettorale

Per ora ci sarebbero stati solo dei contatti telefonici tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla legge elettorale. Bisognerà attendere la direzione nazionale del Pd per un eventuale faccia a faccia, qualora ci fossero tutte le condizioni politiche per un accordo. I due leader scenderanno in campo, infatti, spiegano fonti azzurre e Dem, solo e quando si tratterà di chiudere il cerchio. Il Cav resta diffidente e attende segnali concreti dall’intervento del segretario Dem alla Direzione nazionale del partito martedì. Solo dopo aver ascoltato parole di apertura e l’impegno a fare sul serio, si aprirà la fase due, quella decisiva. Fi conferma la sua linea e ha presentato solo 4 emendamenti al Rosatellum per trasformarlo in un ”tedesco vero”. Il messaggio recapitato a Largo del Nazareno è preciso: “noi facciamo sul serio, siamo pronti a dare la nostra disponibilità sulla legge elettorale, ma niente scherzi”: l’accordo sul voto in autunno e la riforma del voto tiene solo se c’è il proporzionale, modello tedesco, che ha ”garantito 70 anni di democrazia e governabilità alla Germania Della serie: o dentro o fuori, “niente giochetti. In Transatlantico, a Montecitorio, raccontano che l’accordo Fi-Dem è a portata di mano. Ma la fase è molto delicata, basta poco per far saltare tutto. Le trattative non si sono mai fermate, continuano attraverso gli emissari di entrambi gli schieramenti. Ieri, raccontano, ci sarebbero stati vari incontri e contatti, nel week end il dialogo sarà prevalentemente via cavo. In prima linea Gianni Letta, cinghia di trasmissione degli azzurri con il Colle. Tra gli interlocutori dem, Luca Lotti, Dario Franceschini. Resta, però, l’incognita del Senato, dove i numeri restano ballerini e si giocherà tutta un’altra partita con i ‘piccoli’ pronti a dare battaglia, a cominciare da quelli di Alternativa Popolare. In tanti, dunque, temono le forche caudine senatoriali, qualora la riforma elettorale targata Pd-Fi dovesse ottenere il via libera alla Camera. Anche per questo si cerca di tirare nell’accordo anche con il M5S.
foto nextquotidiani

Berlusconi a Renzi, "Nessuno scherzo" sulla legge elettorale

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Per ora ci sarebbero stati solo dei contatti telefonici tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla legge elettorale. Bisognerà attendere la direzione nazionale del Pd per un eventuale faccia a faccia, qualora ci fossero tutte le condizioni politiche per un accordo. I due leader scenderanno in campo, infatti, spiegano fonti azzurre e Dem, solo e quando si tratterà di chiudere il cerchio. Il Cav resta diffidente e attende segnali concreti dall’intervento del segretario Dem alla Direzione nazionale del partito martedì. Solo dopo aver ascoltato parole di apertura e l’impegno a fare sul serio, si aprirà la fase due, quella decisiva. Fi conferma la sua linea e ha presentato solo 4 emendamenti al Rosatellum per trasformarlo in un ”tedesco vero”. Il messaggio recapitato a Largo del Nazareno è preciso: “noi facciamo sul serio, siamo pronti a dare la nostra disponibilità sulla legge elettorale, ma niente scherzi”: l’accordo sul voto in autunno e la riforma del voto tiene solo se c’è il proporzionale, modello tedesco, che ha ”garantito 70 anni di democrazia e governabilità alla Germania Della serie: o dentro o fuori, “niente giochetti. In Transatlantico, a Montecitorio, raccontano che l’accordo Fi-Dem è a portata di mano. Ma la fase è molto delicata, basta poco per far saltare tutto. Le trattative non si sono mai fermate, continuano attraverso gli emissari di entrambi gli schieramenti. Ieri, raccontano, ci sarebbero stati vari incontri e contatti, nel week end il dialogo sarà prevalentemente via cavo. In prima linea Gianni Letta, cinghia di trasmissione degli azzurri con il Colle. Tra gli interlocutori dem, Luca Lotti, Dario Franceschini. Resta, però, l’incognita del Senato, dove i numeri restano ballerini e si giocherà tutta un’altra partita con i ‘piccoli’ pronti a dare battaglia, a cominciare da quelli di Alternativa Popolare. In tanti, dunque, temono le forche caudine senatoriali, qualora la riforma elettorale targata Pd-Fi dovesse ottenere il via libera alla Camera. Anche per questo si cerca di tirare nell’accordo anche con il M5S.
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Berlusconi a Renzi, "Nessuno scherzo" sulla legge elettorale

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