PD, legge elettorale dopo primarie

Il confronto sulla legge elettorale in Commissione Affari costituzionali della Camera e’ destinato a slittare a dopo le primarie del Pd. I Dem sono infatti orientati a fare questa richiesta al presidente della Commissione, Andrea Mazziotti, anche alla luce del ruvido confronto alla Convenzione nazionale del partito tra Andrea Orlando e Matteo Renzi, che pero’ e’ sembrato fare una apertura per due parole che non ha pronunciato. Il tutto in attesa di un chiarimento interno su un elemento di fondo che incide sulla legge elettorale, e cioe’ la prospettiva della coalizione. “Basta tatticismi sulla legge elettorale – incalza alla kermesse Pd Andrea Orlando – basta dire Mattarellum, quando non ha i voti in Parlamento”. Insomma il Pd avanzi un altra proposta. Renzi risponde ricordando l’elezione di Salvatore Torrisi alla presidenza della Commissione Affari costituzionali del Senato da parte dei partiti del “Fronte del No al Referendum”, per sottolineare che essi “oggi hanno la maggioranza in Parlamento sui temi istituzionali” e quindi tocca a loro l’onere della proposta. “Io sono favorevole ai collegi e alla governabilita’, ma adesso spetta a loro proporre”. Accanto al termine “collegi” Renzi non aggiunge le parole “uninominali maggioritari”, che caratterizzano il Mattarellum. E diversi osservatori leggono la frase come l’apertura ad altre proposte, come quella di Gianni Cuperlo o di Renato Brunetta, che puntano a collegi uninominali, ma in un sistema proporzionale. La governabilita’ verrebbe assicurata da soglie non troppo basse e da un premio di maggioranza o uno di governabilita’ su cui trattare. Orlando ed Emiliano chiedono due sistemi che favoriscano la coalizione e accusano Renzi di volere ancora “l’autosufficienza del Pd”. Ma proprio il Mattarellum proposto dall’ex premier favorirebbe la coalizione. Viceversa il proporzionale con un premio fisso, denominato “Ellenicum”, lanciato da Orlando rimanda l’eventuale coalizione a dopo le urne. Il “Provincellum” cioe’ le proposte di Cuperlo e di FI, potrebbe far trovare la quadra e far convergere anche altri partiti come Mdp o Ap. Il primo, come ribadisce Arturo Scotto, non vuole i capilista bloccati, che scompaiono con i collegi uninominali. Il secondo vuole un proporzionale, come sottolinea Fabrizio Cicchitto. “E’ chiaro che quella dei collegi proporzionali – osserva Andrea Mazziotti, relatore e presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera – e’ un delle proposte avanzata da piu’ parti e su questo verificheremo in Commissione se ci sono i numeri, come abbiamo fatto col Mattarellum”. Mazziotti aveva chiesto ai gruppi di pronunciarsi gia’ mercoledi’ su altri sistemi oltre al Mattarellum, ma il Pd e’ ora orientato a chiedere al presidente della Commissione un rinvio del dibattito a dopo le primarie, come per altro lo stesso Mazziotti aveva suggerito di fare per evitare che il Parlamento fosse accusato di non fare la legge elettorale.

Giochi di potere e aspettare altri sondaggi dopo primarie per scolpire una legge elettorale ” ad acta” per contrastare il M5S.

di Massimiliano D’Elia

 

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