Prove di guerra tra India e Pakistan

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio 2025, l’India ha lanciato l’“Operazione Sindoor”, una serie di attacchi aerei contro nove obiettivi in Pakistan e nel Kashmir amministrato da Islamabad. Questa azione rappresenta la risposta più significativa dell’India contro il Pakistan in oltre cinquant’anni.

L’operazione è stata motivata dall’attentato terroristico del 22 aprile a Pahalgam, nel Kashmir indiano, dove cinque militanti hanno ucciso almeno 26 turisti, principalmente indù. I terroristi hanno separato gli uomini dalle donne, chiedendo loro di recitare versetti islamici o mostrando segni di appartenenza religiosa, prima di aprire il fuoco. Il gruppo “The Resistance Front”, affiliato al Lashkar-e-Taiba, ha inizialmente rivendicato l’attacco, motivandolo come opposizione agli insediamenti non locali nella regione.

In risposta, l’India ha colpito siti a Muzaffarabad e Kotli nel Kashmir pakistano, e a Bahawalpur nel Punjab pakistano, dichiarando di aver mirato a infrastrutture terroristiche. Tuttavia, il Pakistan ha denunciato che gli attacchi hanno colpito obiettivi civili, tra cui moschee e scuole, causando la morte di almeno 31 civili e il ferimento di 57 persone, inclusi bambini.

Il Primo Ministro pakistano Shehbaz Sharif ha condannato gli attacchi come “atti di guerra codardi” e ha promesso conseguenze. Il Ministro della Difesa Khawaja Asif ha dichiarato che il Pakistan è pronto per la guerra, pur desiderando evitare un’escalation. Il Pakistan ha affermato di aver abbattuto cinque aerei indiani e ha risposto con scambi di artiglieria lungo la Linea di Controllo, causando ulteriori vittime.

La comunità internazionale, inclusi Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Turchia, ha espresso preoccupazione per l’escalation e ha invitato alla moderazione. Il conflitto minaccia la fragile tregua del 2021 e accordi storici come il Trattato delle Acque dell’Indo, che l’India ha sospeso in risposta all’attentato di Pahalgam.

La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di armi nucleari in entrambi i paesi, con l’India che possiede circa 172 testate nucleari e il Pakistan 170 . La crescente influenza della Cina in Pakistan e le relazioni sempre più strette tra l’India e gli Stati Uniti aggiungono una dimensione geopolitica al conflitto.

Nonostante la gravità degli eventi, un’escalation su larga scala sembra al momento improbabile. L’India ha cercato di limitare l’operazione a obiettivi terroristici per evitare un conflitto diretto con il Pakistan. Tuttavia, le tensioni rimangono elevate, soprattutto nella regione del Kashmir, dove la popolazione civile continua a subire le conseguenze del conflitto.

La comunità internazionale continua a monitorare la situazione, sperando in una de-escalation attraverso canali diplomatici. Tuttavia, la storia complessa e le rivalità profonde tra India e Pakistan rendono difficile prevedere una risoluzione rapida del conflitto.

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