🎤Salute: i progressi della scienza non si fermano. Anche chi soffre di Parkinson ha una nuova speranza

Una nuova apparecchiatura ad ultrasuoni focalizzati(MRgFus)- guidati da risonanza magnetica- inaugurata all’ospedale Borgo Trento di Verona – consente di trattare in modo assolutamente non invasivo patologie neurologiche invalidanti tra cui spicca, appunto, il morbo di Parkison.

Il macchinario è il primo ad essere installato in Europa, così come ha orgogliosamente spiegato il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, Francesco Cobello – grazie ad un investimento di oltre 7 milioni di euro, reso possibile da un contributo di 1,36 mld della Fondazione Cariverona.

Come funziona?

Il macchinario MRgFus, acronimo di «Trattamento con Ultrasuoni Focalizzati guidati dalla Risonanza Magnetica si basa su due principi fondamentali:

  • tramite una risonanza magnetica“3 Tesla” (unica in Italia), vengono individuati con estrema precisione le parti dell’organismo da trattare;
  • con gli ultrasuoni focalizzati, invece, si procede con la distruzione di quelle alterazioni benigne presenti nei tessuti, tramite un innalzamento della temperatura, senza però andare ad alterare i tessuti sani circostanti.

Il macchinario MRgFus, oltre a curare i tremori scaturiti dal morbo di Parkinson e quelli derivanti da altre condizioni, come il dolore neuropatico e varie forme di tumori alle ossa, può trattare anche i fibromi e l’adenomiosi, una forma particolare di endometriosi.

Il trattamento tramite MRgFus, per il fibroma uterino, è già diffuso e rappresenta una valida alternativa ai più classici interventi chirurgici di isterectomia, miomectomia e alla embolizzazione delle arterie uterine.

Il grande vantaggio, in questo caso, è che la terapia preserva utero e collo dell’utero, salvaguardando così anche la possibilità di gravidanze future.

Le evidenze scientifiche già ci sono: a Verona sono state avviate, con successo, le prime applicazioni su un campione di pazienti, selezionati da un team di neuroradagiologi, neurologi, neurochirurghi e fisici medici, per curare patologie fortemente invalidanti.

I dati emersi dall’utilizzo del macchinario sono estremamente positivi in quanto:

  • in primis non ha alcuna invasività;
  • non ha effetti collaterali;
  • non provoca dolori,
  • evita la possibilità di contrarre infezioni batteriche causate dall’ospedalizzazione,
  • non richiede nessun tipo di intervento chirurgico;
  • il paziente, subito dopo il trattamento, è in grado di riprendere in maniera completa le attività quotidiane precedentemente compromesse, migliorando decisamente la qualità di vita.

Il macchinario è davvero rivoluzionario: la sua efficacia si rileva nell’80% dei pazienti, consentendo una guarigione con innumerevoli vantaggi rispetto ai trattamenti standard.

Gli scienziati sperano di sfruttarla, in futuro, anche per rilasciare farmaci nel cervello attraverso la barriera emato-cefalica e trattare altre forme di tumore, come il cancro alla prostata e le metastasi ossee.

🎤Salute: i progressi della scienza non si fermano. Anche chi soffre di Parkinson ha una nuova speranza

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