Ciò che un tempo sembrava un’utopia distante ora prende forma con una velocità sorprendente. Mentre i semiconduttori hanno reso possibile l’era digitale, i qubit topologici sviluppati da Microsoft potrebbero essere la chiave di una nuova era dell’informatica, dando il via alla quarta rivoluzione industriale
di Massimiliano D’Elia
La computazione quantistica si prepara a segnare una svolta epocale, con un impatto potenzialmente superiore a tutte le innovazioni precedenti, dalla prima rivoluzione industriale all’intelligenza artificiale. Questa tecnologia non si limita ad accelerare i processi, ma promette di risolvere problemi oggi ritenuti irrisolvibili e di ridefinire le fondamenta della fisica moderna.
Cerchiamo di capire di cosa si tratta e perchè il mondo dell’alta tecnologia guarda con attenzione a questo nuovo modello. Un computer tradizionale affronta problemi complessi esplorando le possibili soluzioni una alla volta (sistema binario 1 e 0). Al contrario, un computer quantistico, grazie al principio della sovrapposizione quantistica, è in grado di valutare simultaneamente tutte le alternative. Questo consente di ottenere risultati in tempi infinitamente inferiori rispetto ai metodi convenzionali.
Un esempio emblematico è il chip quantistico Willow sviluppato da Google, capace di risolvere un’equazione complessa in soli cinque minuti, mentre un supercomputer tradizionale avrebbe impiegato 10 septilioni di anni, un tempo ben oltre l’età dell’universo.
L’avvento della computazione quantistica solleva però alcuni interrogativi, uno tra tutti è quello sulla sicurezza informatica. I computer quantistici potrebbero rendere obsoleti gli attuali sistemi di crittografia, minacciando la sicurezza dei dati digitali di tutti noi. Basti pensare che potrebbero essere violate tutte le password dei nostri conti corrente bancari in un millesimo di secondo. A detta degli esperti, sarà la stessa tecnologia quantistica ad offrire una soluzione con la crittografia resistente ai quanti, destinata a proteggere in futuro le comunicazioni e le informazioni sensibili.
Le implicazioni del quantum computing vanno oltre la sicurezza dei dati e si estendono a molteplici settori, di cui ne citiamo solo alcuni.
Fisica teorica: potrebbe contribuire alla ricerca di una “teoria del tutto”, capace di unificare la relatività generale e la meccanica quantistica. Origine dell’universo: fornire nuove prospettive su eventi come il Big Bang e il destino cosmico. Medicina e farmaceutica: accelerare la scoperta di farmaci e trattamenti per malattie oggi incurabili, riducendo drasticamente i tempi di sperimentazione. Nel settore della Difesa e Sicurezza, rendendo i sistema d’arma sempre più sofisticati e deterrenti. Avremo la sintesi di materiali innovativi, l’ottimizzazione di reti neurali e molto, molto altro. Anche l’intelligenza artificiale, grazie all’informatica quantistica, subirà degli sviluppi inaspettati.
Una tecnologia che fino a ieri si pensava potesse avere un suo sviluppo concreto in decenni, oggi, invece, le prospettive di avere sue applicazioni reali nel giro di qualche anno diventano più concrete con il nuovo chip quantistico di Microsoft. La Big Tech americana ha recentemente annunciato una svolta significativa nel settore con la creazione del chip Majorana 1, il primo processore quantistico basato su uno stato della materia topologico. A differenza dei tradizionali qubit, noti per la loro fragilità, i qubit topologici risultano più stabili e facili da scalare. Il chip attuale contiene 8 qubit, ma è stato progettato per arrivare fino a un milione di qubit in un unico processore. L’utilizzo di materiali superconduttori topologici potrebbe consentire la creazione di computer quantistici con una capacità di calcolo superiore a quella di tutti i computer tradizionali esistenti oggi messi insieme.
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