Raggiunto accordo tra i regolatori finanziari britannici e statunitensi sui “derivati” per costituire un “ponte Brexit”

Secondo quanto reso noto da “Reuters”, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno concordato lunedì un patto a lungo termine per garantire che i $ 2 trilioni al giorno di mercato transatlantico in derivati – strumenti finanziari complessi che – non vengano interrotti da alcun tipo di Brexit.

Christopher Giancarlo, Presidente della Commissione per il commercio di futures sulle materie prime per gli Stati Uniti, ha dichiarato che l’accordo ha rimarcato lo status di Londra come centro finanziario globale. I derivati sono ampiamente utilizzati dalle società per proteggersi da imprevisti in termini di costi di prestito, valute o prezzi delle materie prime.

Mark Carney, nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato che  “I partecipanti al mercato possono essere sicuri che la compensazione e il trading di derivati tra il Regno Unito e gli Stati Uniti manterranno gli elevati standard di oggi quando il Regno Unito lascia l’UE”.

I regolatori finanziari degli Stati Uniti e del Regno Unito hanno detto ai giornalisti che il trading e la compensazione delle transazioni in derivati  a Londra e New York, che rappresentano l’80% dei contratti negoziati fuori borsa nel mondo, continueranno seguendo le stesse regole anche dopo la Brexit.

A poco più di un mese dalla Brexit, non è tuttavia ancora chiaro se la Gran Bretagna lascerà l’UE con un accordo di transizione, per ridurre al minimo le perturbazioni economiche, o uscire senza alcun accordo.

I passi annunciati lunedì dalla Bank of England, dalla Financial Conduct Authority e dalla United States Commodity Futures Trading Commission si pongono come obiettivo quello di assicurare i mercati sul fatto che i derivati  non verranno interrotti anche nel caso di una Brexit dura.

Giancarlo Christopher, ha affermato che le misure forniscono un “ponte sulla Brexit” che poggia su un quadro normativo destinato a durare nel tempo che permetterà al fiorente mercato dei derivati transatlantici di continuare e resistere che entreranno in vigore indipendentemente dalla forma che prenderà la Brexit e per una lunga durata”.

L’accordo transatlantico riguarda sia la negoziazione che la compensazione di derivati da parte di società come il braccio di compensazione LCH della London Stock Exchange, CME e ICE. “È un segnale importante che intendiamo continuare questa cooperazione”, ha dichiarato Andrew Bailey, amministratore delegato della Financial Conduct Authority britannica.

Scott O’Malia, capo dell’ISDA, l’industria globale dei derivati, ha affermato che il patto contribuirebbe a garantire il funzionamento sicuro ed efficiente del mercato. L’UE ha inoltre adottato misure volte a garantire che una Brexit no-deal non congelerebbe la compensazione dei derivati transfrontalieri, dato che LCH domina la compensazione degli swap sui tassi d’interesse denominati in euro.

Catherine McGuinness, responsabile della politica per il distretto finanziario della City di Londra, ha affermato che è fondamentale che i regolatori dell’UE affrontino urgentemente altre questioni ancora irrisolte della “Brexit”, come la continuità dei contratti derivati. L’UE sta nel frattempo rafforzando i requisiti per le stanze di compensazione estere che vogliono servire i clienti dell’UE insistendo affinché possa dire loro cosa fare in caso di crisi, un passo in cui la Gran Bretagna e gli Stati Uniti stanno resistendo, fornendo così un pensiero ampiamente condiviso che vede questo tentativo come un azione tesa a costringere alcune aziende di derivati a trasferirsi nell’UE.

Raggiunto accordo tra i regolatori finanziari britannici e statunitensi sui “derivati” per costituire un “ponte Brexit”

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