Il sovrano britannico parla alle Camere riunite, elogia l’amicizia con l’Italia, cita Falcone, Shakespeare e il clima: “L’Italia sarà sempre nel mio cuore”
Un re, un discorso, un ponte tra culture che guarda al futuro
di Antonio Di Ieva
Nel cuore pulsante di Roma, il 9 aprile 2025, la Camera dei Deputati ha vissuto un momento destinato a entrare negli annali della storia: per la prima volta, un sovrano britannico ha preso la parola davanti alle Camere riunite del Parlamento italiano. Re Carlo III, con la sua presenza carismatica e le sue parole profonde, ha voluto sottolineare i legami indissolubili che uniscono il Regno Unito e l’Italia, in un discorso che ha toccato le corde più intime della cultura e dell’emozione.
La visita di Stato di Re Carlo III e della Regina Camilla è stata caratterizzata da una serie di eventi simbolici che hanno evidenziato l’amicizia tra le due nazioni. Uno dei momenti più suggestivi si è verificato il giorno precedente, l’8 aprile, quando il cielo di Roma è stato solcato in perfetta sincronia dalle Frecce Tricolori italiane e dalle Red Arrows britanniche. Questo storico sorvolo congiunto, avvenuto in onore della visita reale, ha rappresentato una manifestazione tangibile della collaborazione e del rispetto reciproco tra le due forze aeree, simboleggiando l’unità e la fratellanza tra i due Paesi.
L’Italia e il Regno Unito condividono una storia intrecciata da secoli, fatta di viaggi, scambi intellettuali, influenze artistiche reciproche e passioni condivise. Una delle espressioni più significative di questa connessione è stata il Grand Tour, quel lungo e affascinante viaggio formativo che, tra il XVII e il XIX secolo, portava giovani aristocratici britannici a esplorare le meraviglie dell’Italia. Non era solo un itinerario turistico, ma un vero e proprio rito di passaggio per l’élite culturale del tempo: Roma, Firenze, Venezia, Napoli e le rovine di Pompei erano tappe fondamentali per chi ambiva a una formazione completa. Le città italiane, con la loro stratificazione di arte, storia e bellezza, lasciavano un’impronta indelebile nella mente e nell’anima dei viaggiatori, influenzando profondamente la letteratura, l’architettura, la musica e il pensiero europeo.
Questo legame così profondo e vivo è stato evocato con delicatezza e sentimento da Re Carlo III nel suo discorso a Montecitorio. Parlando con affetto dell’Italia, il sovrano ha ricordato come la cultura italiana abbia giocato un ruolo centrale nell’immaginario britannico. “Un terzo delle opere di Shakespeare è ambientato qui in Italia”, ha detto, sottolineando quanto il nostro Paese abbia ispirato il più grande drammaturgo della lingua inglese. E con tono colto ma appassionato ha citato direttamente il Bardo: “What is the city but the people?” — “Che cos’è la città, se non la sua gente?” Una frase tratta da Coriolano, che ha riecheggiato con forza nell’Aula parlamentare, richiamando non solo il valore universale della cittadinanza, ma anche l’umanità condivisa che unisce due popoli geograficamente distanti, ma culturalmente vicini.
Il sovrano ha iniziato il suo intervento in italiano, dichiarando: “Sono enormemente onorato di essere stato invitato qui oggi e molto grato al presidente Mattarella per il suo gentile invito a compiere una visita di Stato in Italia”. Con umiltà e una punta di ironia, ha aggiunto: “Spero di non rovinare la lingua di Dante”. Questo approccio ha subito conquistato l’assemblea, creando un clima di calda accoglienza.
Nel suo discorso, Re Carlo III ha toccato temi di rilevanza globale, sottolineando l’importanza della collaborazione tra i due Paesi nella difesa dei valori democratici. Ha evidenziato come “Gran Bretagna e Italia sono unite nella difesa dei valori democratici. I nostri Paesi sono stati tutti e due al fianco dell’Ucraina nel momento del bisogno, le nostre forze armate sono fianco a fianco nella Nato”.
Un momento particolarmente toccante è stato quando il re ha ricordato la visita della sua amata madre, la Regina Elisabetta II, a Capaci nel 1992, per rendere omaggio al “vostro leggendario procuratore Giovanni Falcone”. Questo riferimento ha suscitato un lungo applauso e una standing ovation da parte dell’assemblea.
Re Carlo III ha poi affrontato il tema della sostenibilità ambientale, lodando gli imprenditori italiani per i loro successi pionieristici e sottolineando l’importanza della collaborazione nella transizione energetica. Ha affermato: “È profondamente incoraggiante vedere i nostri due Paesi lavorare insieme per contrastare la perdita di biodiversità e ridurre le emissioni”.
La visita del sovrano non si è limitata al Parlamento. In mattinata, accompagnato dal presidente Sergio Mattarella, ha visitato l’ex Mattatoio nel quartiere Testaccio di Roma, dove ha partecipato a una tavola rotonda sull’energia pulita per la crescita. Successivamente, ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Villa Doria Pamphilj, sottolineando l’importanza delle relazioni bilaterali tra i due Paesi.
Un incontro non previsto ma particolarmente significativo è stato quello con Papa Francesco. Nonostante le condizioni di salute del Pontefice avessero inizialmente portato alla cancellazione dell’appuntamento, Re Carlo e la Regina Camilla hanno deciso di rendere una visita privata al Papa, gesto che ha evidenziato ulteriormente la profondità dei legami tra le due nazioni.
La giornata si è conclusa con una cena di gala al Quirinale, ospitata dal presidente Mattarella, a testimonianza dell’amicizia e della collaborazione tra Italia e Regno Unito. Re Carlo III, con la sua visita e le sue parole, ha rafforzato un ponte culturale e politico che unisce i due Paesi, proiettandoli verso un futuro di collaborazione e intesa.
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