Una mattinata di paura e sirene nel cuore del quartiere Prenestino, dove un distributore di GPL è esploso poco dopo le 8 in via dei Gordiani, causando un boato avvertito in numerosi quartieri della Capitale. La deflagrazione, violenta e improvvisa, ha provocato un incendio e un’onda d’urto che ha infranto vetri e fatto tremare muri nel raggio di centinaia di metri. Sul posto sono intervenuti in forze vigili del fuoco, forze dell’ordine e personale sanitario del 118.
Secondo quanto comunicato dalla Questura e confermato dalla Protezione Civile, il bilancio complessivo parla di 45 feriti, tra cui due in condizioni gravissime. I due pazienti più critici sono attualmente ricoverati presso il Centro Grandi Ustioni dell’Ospedale Sant’Eugenio. Entrambi hanno riportato ustioni di terzo grado, su oltre il 50% e il 25% del corpo rispettivamente, e sono sottoposti a ventilazione meccanica per lesioni da inalazione e barotrauma.
La ASL Roma 2, in una nota ufficiale, ha precisato che i due pazienti più gravemente colpiti sono attualmente ricoverati presso l’Unità Operativa Complessa Grandi Ustioni dell’Ospedale Sant’Eugenio. Entrambi versano in condizioni critiche e sono sottoposti a ventilazione meccanica assistita. Le persone coinvolte presentano ustioni di terzo grado, estese rispettivamente sul 55% e sul 25% della superficie corporea, oltre a lesioni da inalazione e barotrauma, compatibili con un’esposizione diretta all’onda d’urto dell’esplosione. La prognosi resta riservata.
Presso l’Ospedale Sandro Pertini, l’emergenza attivata nelle prime ore della mattinata è rientrata. I pazienti inizialmente accolti sono stati dimessi, non presentando condizioni cliniche gravi.
Al Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Eugenio, i pazienti giunti in seguito all’evento risultano in codice arancione e rosso. Si segnalano alcuni traumi ortopedici e lesioni da schegge di vetro riconducibili all’esplosione. Tutti i soggetti sono stati prontamente presi in carico e assistiti dal personale sanitario.
La ASL Roma 2 ringrazia la cittadinanza per la disponibilità e la solidarietà dimostrate in queste ore, e invita coloro che intendano donare sangue a contattare preventivamente i Servizi Trasfusionali dell’Ospedale Sant’Eugenio e dell’Ospedale Sandro Pertini, al fine di evitare assembramenti e donazioni non coordinate. Al momento, non sussiste un’emergenza specifica legata alla carenza di sangue.
Intanto, emergono i primi dettagli sulla dinamica dell’accaduto: pare che l’incendio sia partito da una perdita durante il rifornimento del serbatoio GPL. Le fiamme si sono propagate velocemente, fino a innescare l’esplosione. A quel punto, la situazione è degenerata rapidamente. Le forze dell’ordine, che erano già sul posto per una prima evacuazione, sono rimaste coinvolte insieme ai soccorritori. Tra i feriti ci sono infatti anche agenti di polizia, vigili del fuoco e operatori del 118.
Fortunatamente, la vicina scuola Romolo Balzani, situata a pochi metri dall’epicentro, era chiusa per le vacanze estive. Un elemento che, sottolineano i residenti e le autorità, ha evitato una tragedia ben più grave.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha espresso vicinanza alle famiglie dei feriti e ha annunciato la volontà di verificare l’ubicazione e la sicurezza di tutti gli impianti di distribuzione di carburanti pericolosi in aree densamente abitate. Sul caso è stata aperta un’inchiesta, mentre l’ARPA Lazio ha avviato controlli ambientali per escludere la presenza di sostanze tossiche rilasciate nell’aria.
La città di Roma si stringe attorno alle persone colpite da questo drammatico evento. La solidarietà si è fatta sentire sin dalle prime ore e prosegue sui social e nelle iniziative di quartiere. Ma è anche il momento di riflettere – con lucidità – sulla sicurezza urbana e sulla prevenzione, affinché tragedie simili non si ripetano.
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